Benvenuti nel cuore pulsante della musica, dove ogni nota racconta una storia e ogni ritmo accende un’emozione!
Siamo Radio41.it, la tua destinazione sonora senza confini! Sintonizzati sul nostro flusso live e lasciati travolgere da un sound che non si ferma mai.
Radio41.it è la tua colonna sonora personale, 24/7, ovunque nel mondo.
Unisciti alla nostra onda sonora: il prossimo beat è già in arrivo!
Ermal Meta in radio con "Ferma gli orologi"

Per il secondo anno consecutivo l’artista condurrà il Concertone del 1° maggio a Roma
Ci sono canzoni che arrivano leggere, come una sera d’estate in cui tutto sembra possibile. Ma poi restano, si attaccano addosso.
"Ferma gli orologi" (Columbia Records/Sony Music Italy), il nuovo singolo di Ermal Meta disponibile in pre-save e dal 25 aprile in radio e su tutte le piattaforme digitali, è esattamente questo: un inno al momento che fugge, all’istante perfetto che vorremmo tenere con noi per sempre.
In attesa di vederlo sul palco del Primo Maggio, confermato per il secondo anno consecutivo alla conduzione del Concertone di Roma, Ermal pubblica un pezzo in cui la melodia è solare, pulsante, ballabile, ma sotto il ritmo c’è quella scrittura inconfondibile, che sa raccontare l’amore come stupore quotidiano, come gioco e vertigine insieme.
Il ritornello è un piccolo mantra – “Io volevo solo ballare con te / Tu volevi solo ballare con me” – che sembra parlare di poco, ma in realtà dice tutto. Perché dentro il ballo c’è il desiderio, la connessione, la sospensione del tempo. E infatti, a più riprese, c’è l’invito a “fermare gli orologi”, a congelare l’attimo prima che finisca.
“Ferma gli orologi” è pop ed eleganza. È una canzone estiva e con un’anima, che si lascia ascoltare con il finestrino abbassato e la mente leggera, perché a volte, per sentirsi vivi, basta qualcuno che stupisca “da zero a dieci”.
(comunicato Sony Music a cura di S. Sisti)
Papa Francesco è morto

Il Pontefice è spirato la mattina del 21 aprile alle ore 7:35
Papa Francesco, il 266º pontefice della Chiesa cattolica, è morto oggi alle ore 7:35 presso la Domus Santa Marta in Vaticano. Le cause del decesso sono state un ictus cerebrale e un collasso cardiocircolatorio irreversibile. Il Vaticano ha annunciato che la salma sarà traslata in Basilica il 23 aprile, mentre i funerali si terranno tra venerdì e domenica.
La notizia ha suscitato un'ondata di commozione in tutto il mondo. Numerosi leader politici e religiosi hanno espresso il loro cordoglio, ricordando il Papa per il suo impegno nella giustizia sociale, nel dialogo interreligioso e nella riforma della Curia romana. Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha affrontato diverse sfide legate alla salute, ma ha sempre continuato a svolgere il suo ministero con dedizione fino agli ultimi giorni.
Nel suo testamento, redatto nel 2022, Papa Francesco ha espresso il desiderio di essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Il conclave per l'elezione del nuovo pontefice dovrebbe tenersi tra il 5 e il 10 maggio.
La sua morte lascia un vuoto significativo nella comunità cattolica e nel panorama internazionale, dove era riconosciuto come una voce autorevole per la pace e la solidarietà tra i popoli.
Papa Francesco, all'anagrafe Jorge Mario Bergoglio (nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936), è stato eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013 ed è stato il primo Papa proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a ricoprire questo ruolo. Con uno stile sobrio, diretto e profondamente umano, Papa Francesco ha portato avanti un pontificato segnato da una forte attenzione ai poveri, alla giustizia sociale, al dialogo interreligioso e alla salvaguardia del creato. Durante il suo papato, ha promosso una Chiesa "in uscita", vicina alla gente, aperta al confronto e capace di ascolto. Le sue parole e i suoi gesti – dalla rinuncia agli sfarzi papali alla visita nei luoghi più dimenticati del pianeta – hanno segnato un ritorno alle origini evangeliche del cristianesimo.
Papa Francesco lascia un’eredità di riforma, compassione e speranza. La sua morte segna la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una riflessione profonda sul cammino della Chiesa nel mondo contemporaneo.
Tags
Federico Stragà e Fabio Concato uniti per "Automobilisti"

Un duetto che invita alla gentilezza, sulla strada e nella vita
Dal 18 aprile “Automobilisti”: il nuovo brano di Federico Stragà e Fabio Concato. Un duetto che invita alla gentilezza, sulla strada e nella vita.
Fabio Concato torna in studio dopo quattro anni di assenza. Lo fa perché si è “letteralmente innamorato” del brano scritto da Federico Stragà: un testo così intenso da spingerlo a interpretarlo esattamente com’era, senza cambiare una sola virgola.
Una canzone che parte dal traffico cittadino e arriva dritta al cuore. Automobilisti è il nuovo brano firmato da Federico Stragà, cantato in duetto con uno dei maestri della canzone d’autore italiana, Fabio Concato. Un invito implicito alla gentilezza, nato da un’idea che ha atteso a lungo prima di diventare realtà.
«È una canzone che avevo scritto tempo fa», racconta Stragà, «ispirata all’idea che l’automobile sia un amplificatore di emozioni: nel bene e nel male. Quando qualcuno ti dà la precedenza o ti chiede scusa con un sorriso, senti che la gentilezza è ancora possibile. Ma quando qualcuno ti taglia la strada o ti insulta, la reazione è opposta, spesso spropositata».
Il brano non si presenta come una denuncia, ma come un’osservazione poetica della quotidianità. La frase che chiude la canzone – “Tutti sulla stessa strada” – sintetizza perfettamente il messaggio: siamo tutti in viaggio, ognuno con i propri problemi, e forse potremmo cercare di trattarci meglio, anche solo per un attimo.
Proprio questo sguardo empatico ha portato Stragà a pensare a Fabio Concato: «Mi è venuto naturale pensare a lui. Le sue canzoni come Guido piano o 051 hanno quel tono lieve, ironico e profondo che sentivo vicino a Automobilisti. Dopo mesi di tentativi, l’ho chiamato direttamente. È stato subito entusiasta e, con mia grande sorpresa, ha deciso di cantare il brano esattamente così com’era, senza cambiare una virgola».
Il legame con Concato affonda le radici in un ricordo lontano: un incontro fugace a Belluno, a fine anni ’90, quando Stragà gli diede indicazioni per il teatro. «Mai avrei immaginato che, 25 anni dopo, avremmo cantato insieme una canzone scritta da me».
Automobilisti è anche la storia di un percorso artistico in evoluzione: da interprete a cantautore, con la scoperta che scrivere può diventare un’esigenza che nasce, talvolta, per caso. «All’inizio non mi interessava scrivere canzoni. Poi, nel 2013, ho cominciato a farlo con costanza. Non sempre è facile portare a termine un’idea, ma quando si accende la scintilla, è difficile spegnerla».
Il risultato è una canzone intensa, ironica e profondamente umana, in grado di trasformare una situazione comune in un messaggio universale. Perché, in fondo, anche sulla strada, c’è sempre spazio per un gesto gentile.
“Non conoscevo Federico di persona, ricordavo il suo nome naturalmente, ma confesso, non molto di più. Ho ascoltato la canzone che mi è parsa subito diversa dal solito - mica poco - ,contrariamente a quel che accade quando mi propongono a vario titolo, di ascoltare o produrre nuovo materiale. “Automobilisti” mi è piaciuta subito, e mi è piaciuto subito l’uomo e l’artista, la sua scrittura originale, e la sensibilità senza la quale non è possibile fare nulla di buono e di sincero. Mi è piaciuto cantare con lui - spero che lo avvertiate -, e spero che piaccia tanto anche a voi: lo merita la canzone e lo merita Federico.” - racconta Fabio Concato.
A completare questo progetto ricco di suggestioni, che anticipa l’uscita del nuovo album di Federico Stragà, sarà anche il videoclip, ancora avvolto nel riserbo, che vedrà protagonista un Gioele Dix in un ruolo completamente inedito. L’attore, da sempre capace di unire profondità e leggerezza, ha accettato l’invito a trasformare in immagini la poesia e l’elegante ironia contenute nel brano. Il video, attualmente in produzione, si preannuncia come un piccolo racconto visivo dal tono delicato e coinvolgente, perfettamente in linea con lo spirito di Automobilisti.
Automobilisti è pubblicata da Alman Music, etichetta discografica indipendente fondata nel 2011 a Imola da Alberto Mantovani.
(comunicato a cura di V.Spada)
“The Handmaid’s Tale”: al via l’ultima stagione di un cult distopico

Dopo sei stagioni di resistenza, dolore e speranza, la serie cult di Hulu saluta il pubblico con un finale attesissimo che promette di lasciare il segno
È ufficialmente iniziata l’ultima stagione di The Handmaid’s Tale, la serie distopica che ha segnato un’epoca, sia sul piano televisivo che culturale. Tratta dal romanzo di Margaret Atwood, la serie ha portato sullo schermo un mondo inquietante e crudele, ma incredibilmente vicino a certe derive della realtà. E ora, dopo sei stagioni intense, è giunto il momento del capitolo finale.
Un addio annunciato
Hulu ha confermato già dallo scorso anno che la sesta stagione sarebbe stata l’ultima. Bruce Miller, creatore della serie, ha spiegato che si è voluto chiudere la storia “nel momento giusto”, con una conclusione coerente, rispettosa della narrazione e dei personaggi.
La stagione si apre con June (Elisabeth Moss) in un momento di fragilità e determinazione, alle prese con le conseguenze delle sue scelte e con un futuro che sembra ancora in bilico. Dopo aver abbandonato Gilead, ma non del tutto i suoi fantasmi, il suo sguardo è rivolto alla giustizia – e forse alla vendetta.
Un’eredità pesante
Dalla sua prima stagione nel 2017, The Handmaid’s Tale ha conquistato pubblico e critica. Ha vinto 15 Emmy Awards, incluso Miglior Serie Drammatica, ed è diventata un simbolo femminista, un manifesto visivo contro l’oppressione e il patriarcato.
L’iconica uniforme rossa delle ancelle è stata indossata nelle proteste reali, dagli USA all’Europa, come segno di denuncia contro le minacce ai diritti delle donne. La forza visiva della serie è andata ben oltre il piccolo schermo.
Cosa aspettarsi dalla stagione finale
Gli episodi finali promettono un mix esplosivo di tensione, emozione e resa dei conti. I fan aspettano con ansia di scoprire il destino di Serena Joy (Yvonne Strahovski), il ruolo della piccola Nichole, e se Gilead cadrà definitivamente o se continuerà a rappresentare una minaccia.
Nel frattempo, si moltiplicano le teorie online: alcuni ipotizzano un epilogo in stile “Testaments” – il seguito letterario scritto da Atwood – mentre altri sperano in un colpo di scena che ridia speranza a un mondo segnato dalla paura.
Un addio che lascia il segno
L’ultima stagione di The Handmaid’s Tale non è solo la fine di una serie, ma la chiusura di un’esperienza collettiva che ha coinvolto milioni di spettatori. Il viaggio di June Osborne è stato quello di molte donne (e non solo), e la sua voce – anche nei silenzi – continuerà a risuonare.
Che fine hanno fatto i CD? Lenta scomparsa di un formato ancora giovane

Dallo scaffale alla scomparsa: il mistero dei CD musicali recenti, ormai introvabili nei negozi e diventati oggetti da caccia per appassionati e collezionisti
Negli scaffali dei negozi, accanto a pile ordinate di vinili colorati e gadget retrò, un oggetto un tempo onnipresente sembra essere sparito quasi del tutto: il compact disc. Il CD, re incontrastato della musica tra gli anni ’90 e i primi 2000, sta vivendo un’uscita di scena silenziosa, se non addirittura prematura. Ma come mai oggi è così difficile trovare CD di album pubblicati appena qualche anno fa?
Il digitale ha cambiato tutto
Il primo e più ovvio motivo è il passaggio quasi totale alla musica in streaming. Con l’avvento di Spotify, Apple Music e simili, ascoltare musica è diventato immediato, gratuito (o quasi) e senza ingombri fisici. In un’epoca dominata dalla velocità e dall’accessibilità, il CD — che richiede un lettore, spazio e una certa cura — è diventato un oggetto fuori tempo.
Le case discografiche, di fronte a questa rivoluzione, hanno ridotto drasticamente la produzione di CD. Molti album recenti vengono pubblicati solo in formato digitale, o in tirature fisiche minime, quasi “di cortesia” per i fan più affezionati. Spesso queste edizioni sono distribuite solo nei primi mesi dal lancio, per poi scomparire del tutto dal circuito commerciale.
Vinile batte CD (e non è una battuta)
Curiosamente, mentre il CD viene accantonato, il vinile sta vivendo una seconda giovinezza. Considerato più "romantico", più “autentico” o semplicemente più bello da esporre, il vinile è tornato alla ribalta come oggetto da collezione. La narrazione nostalgica che lo circonda — legata al suono analogico e alla ritualità dell’ascolto — ha avuto la meglio sull’immagine fredda e “da anni ’90” del CD.
Oggi molti artisti scelgono di stampare solo in vinile, saltando del tutto il CD. È una questione di immagine, ma anche di numeri: il vinile si vende, il CD molto meno.
Un mercato che cambia pelle
Per chi vuole ancora ascoltare un CD fisico, la caccia si è fatta complicata. Le copie rimaste sul mercato sono spesso in mani di privati, rivenditori indipendenti o collezionisti. Portali come Discogs, eBay, Subito o persino i mercatini dell’usato diventano allora miniere d’oro per gli appassionati.
Paradossalmente, alcuni CD recenti — magari di artisti indipendenti o album usciti solo in edizione limitata — possono diventare vere e proprie rarità, con prezzi che superano di gran lunga il valore originario.
Il CD: troppo vecchio per i giovani, troppo giovane per i nostalgici
Il destino del CD è curioso: troppo recente per suscitare la nostalgia del vinile, troppo obsoleto per competere con la praticità del digitale. Rimane in una terra di mezzo dove rischia di essere dimenticato. Eppure, nonostante tutto, conserva un suo fascino: è l’ultimo supporto fisico che ha unito qualità audio, praticità e accessibilità su larga scala.
Chissà che in futuro non assista anche lui a una riscoperta. Intanto, se hai un album del cuore che non trovi più, forse è il momento di cercarlo prima che diventi introvabile. O prima che tu debba pagarlo quanto una rarità da museo.
Tags
File.41: le interviste
Altre Notizie
Licenze streaming

Lic. SIAE 202500000194

Lic. SCF 163/11

Lic. Soundreef SNR_OL_20216

Lic. ITSRIGHT 0011090