Che fine hanno fatto i CD? Lenta scomparsa di un formato ancora giovane

Dallo scaffale alla scomparsa: il mistero dei CD musicali recenti, ormai introvabili nei negozi e diventati oggetti da caccia per appassionati e collezionisti
Negli scaffali dei negozi, accanto a pile ordinate di vinili colorati e gadget retrò, un oggetto un tempo onnipresente sembra essere sparito quasi del tutto: il compact disc. Il CD, re incontrastato della musica tra gli anni ’90 e i primi 2000, sta vivendo un’uscita di scena silenziosa, se non addirittura prematura. Ma come mai oggi è così difficile trovare CD di album pubblicati appena qualche anno fa?
Il digitale ha cambiato tutto
Il primo e più ovvio motivo è il passaggio quasi totale alla musica in streaming. Con l’avvento di Spotify, Apple Music e simili, ascoltare musica è diventato immediato, gratuito (o quasi) e senza ingombri fisici. In un’epoca dominata dalla velocità e dall’accessibilità, il CD — che richiede un lettore, spazio e una certa cura — è diventato un oggetto fuori tempo.
Le case discografiche, di fronte a questa rivoluzione, hanno ridotto drasticamente la produzione di CD. Molti album recenti vengono pubblicati solo in formato digitale, o in tirature fisiche minime, quasi “di cortesia” per i fan più affezionati. Spesso queste edizioni sono distribuite solo nei primi mesi dal lancio, per poi scomparire del tutto dal circuito commerciale.
Vinile batte CD (e non è una battuta)
Curiosamente, mentre il CD viene accantonato, il vinile sta vivendo una seconda giovinezza. Considerato più "romantico", più “autentico” o semplicemente più bello da esporre, il vinile è tornato alla ribalta come oggetto da collezione. La narrazione nostalgica che lo circonda — legata al suono analogico e alla ritualità dell’ascolto — ha avuto la meglio sull’immagine fredda e “da anni ’90” del CD.
Oggi molti artisti scelgono di stampare solo in vinile, saltando del tutto il CD. È una questione di immagine, ma anche di numeri: il vinile si vende, il CD molto meno.
Un mercato che cambia pelle
Per chi vuole ancora ascoltare un CD fisico, la caccia si è fatta complicata. Le copie rimaste sul mercato sono spesso in mani di privati, rivenditori indipendenti o collezionisti. Portali come Discogs, eBay, Subito o persino i mercatini dell’usato diventano allora miniere d’oro per gli appassionati.
Paradossalmente, alcuni CD recenti — magari di artisti indipendenti o album usciti solo in edizione limitata — possono diventare vere e proprie rarità, con prezzi che superano di gran lunga il valore originario.
Il CD: troppo vecchio per i giovani, troppo giovane per i nostalgici
Il destino del CD è curioso: troppo recente per suscitare la nostalgia del vinile, troppo obsoleto per competere con la praticità del digitale. Rimane in una terra di mezzo dove rischia di essere dimenticato. Eppure, nonostante tutto, conserva un suo fascino: è l’ultimo supporto fisico che ha unito qualità audio, praticità e accessibilità su larga scala.
Chissà che in futuro non assista anche lui a una riscoperta. Intanto, se hai un album del cuore che non trovi più, forse è il momento di cercarlo prima che diventi introvabile. O prima che tu debba pagarlo quanto una rarità da museo.