Le notizie
Ermal Meta in radio con "Ferma gli orologi"

Per il secondo anno consecutivo l’artista condurrà il Concertone del 1° maggio a Roma
Ci sono canzoni che arrivano leggere, come una sera d’estate in cui tutto sembra possibile. Ma poi restano, si attaccano addosso.
"Ferma gli orologi" (Columbia Records/Sony Music Italy), il nuovo singolo di Ermal Meta disponibile in pre-save e dal 25 aprile in radio e su tutte le piattaforme digitali, è esattamente questo: un inno al momento che fugge, all’istante perfetto che vorremmo tenere con noi per sempre.
In attesa di vederlo sul palco del Primo Maggio, confermato per il secondo anno consecutivo alla conduzione del Concertone di Roma, Ermal pubblica un pezzo in cui la melodia è solare, pulsante, ballabile, ma sotto il ritmo c’è quella scrittura inconfondibile, che sa raccontare l’amore come stupore quotidiano, come gioco e vertigine insieme.
Il ritornello è un piccolo mantra – “Io volevo solo ballare con te / Tu volevi solo ballare con me” – che sembra parlare di poco, ma in realtà dice tutto. Perché dentro il ballo c’è il desiderio, la connessione, la sospensione del tempo. E infatti, a più riprese, c’è l’invito a “fermare gli orologi”, a congelare l’attimo prima che finisca.
“Ferma gli orologi” è pop ed eleganza. È una canzone estiva e con un’anima, che si lascia ascoltare con il finestrino abbassato e la mente leggera, perché a volte, per sentirsi vivi, basta qualcuno che stupisca “da zero a dieci”.
(comunicato Sony Music a cura di S. Sisti)
Papa Francesco è morto

Il Pontefice è spirato la mattina del 21 aprile alle ore 7:35
Papa Francesco, il 266º pontefice della Chiesa cattolica, è morto oggi alle ore 7:35 presso la Domus Santa Marta in Vaticano. Le cause del decesso sono state un ictus cerebrale e un collasso cardiocircolatorio irreversibile. Il Vaticano ha annunciato che la salma sarà traslata in Basilica il 23 aprile, mentre i funerali si terranno tra venerdì e domenica.
La notizia ha suscitato un'ondata di commozione in tutto il mondo. Numerosi leader politici e religiosi hanno espresso il loro cordoglio, ricordando il Papa per il suo impegno nella giustizia sociale, nel dialogo interreligioso e nella riforma della Curia romana. Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha affrontato diverse sfide legate alla salute, ma ha sempre continuato a svolgere il suo ministero con dedizione fino agli ultimi giorni.
Nel suo testamento, redatto nel 2022, Papa Francesco ha espresso il desiderio di essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Il conclave per l'elezione del nuovo pontefice dovrebbe tenersi tra il 5 e il 10 maggio.
La sua morte lascia un vuoto significativo nella comunità cattolica e nel panorama internazionale, dove era riconosciuto come una voce autorevole per la pace e la solidarietà tra i popoli.
Papa Francesco, all'anagrafe Jorge Mario Bergoglio (nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936), è stato eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013 ed è stato il primo Papa proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a ricoprire questo ruolo. Con uno stile sobrio, diretto e profondamente umano, Papa Francesco ha portato avanti un pontificato segnato da una forte attenzione ai poveri, alla giustizia sociale, al dialogo interreligioso e alla salvaguardia del creato. Durante il suo papato, ha promosso una Chiesa "in uscita", vicina alla gente, aperta al confronto e capace di ascolto. Le sue parole e i suoi gesti – dalla rinuncia agli sfarzi papali alla visita nei luoghi più dimenticati del pianeta – hanno segnato un ritorno alle origini evangeliche del cristianesimo.
Papa Francesco lascia un’eredità di riforma, compassione e speranza. La sua morte segna la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una riflessione profonda sul cammino della Chiesa nel mondo contemporaneo.
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Federico Stragà e Fabio Concato uniti per "Automobilisti"

Un duetto che invita alla gentilezza, sulla strada e nella vita
Dal 18 aprile “Automobilisti”: il nuovo brano di Federico Stragà e Fabio Concato. Un duetto che invita alla gentilezza, sulla strada e nella vita.
Fabio Concato torna in studio dopo quattro anni di assenza. Lo fa perché si è “letteralmente innamorato” del brano scritto da Federico Stragà: un testo così intenso da spingerlo a interpretarlo esattamente com’era, senza cambiare una sola virgola.
Una canzone che parte dal traffico cittadino e arriva dritta al cuore. Automobilisti è il nuovo brano firmato da Federico Stragà, cantato in duetto con uno dei maestri della canzone d’autore italiana, Fabio Concato. Un invito implicito alla gentilezza, nato da un’idea che ha atteso a lungo prima di diventare realtà.
«È una canzone che avevo scritto tempo fa», racconta Stragà, «ispirata all’idea che l’automobile sia un amplificatore di emozioni: nel bene e nel male. Quando qualcuno ti dà la precedenza o ti chiede scusa con un sorriso, senti che la gentilezza è ancora possibile. Ma quando qualcuno ti taglia la strada o ti insulta, la reazione è opposta, spesso spropositata».
Il brano non si presenta come una denuncia, ma come un’osservazione poetica della quotidianità. La frase che chiude la canzone – “Tutti sulla stessa strada” – sintetizza perfettamente il messaggio: siamo tutti in viaggio, ognuno con i propri problemi, e forse potremmo cercare di trattarci meglio, anche solo per un attimo.
Proprio questo sguardo empatico ha portato Stragà a pensare a Fabio Concato: «Mi è venuto naturale pensare a lui. Le sue canzoni come Guido piano o 051 hanno quel tono lieve, ironico e profondo che sentivo vicino a Automobilisti. Dopo mesi di tentativi, l’ho chiamato direttamente. È stato subito entusiasta e, con mia grande sorpresa, ha deciso di cantare il brano esattamente così com’era, senza cambiare una virgola».
Il legame con Concato affonda le radici in un ricordo lontano: un incontro fugace a Belluno, a fine anni ’90, quando Stragà gli diede indicazioni per il teatro. «Mai avrei immaginato che, 25 anni dopo, avremmo cantato insieme una canzone scritta da me».
Automobilisti è anche la storia di un percorso artistico in evoluzione: da interprete a cantautore, con la scoperta che scrivere può diventare un’esigenza che nasce, talvolta, per caso. «All’inizio non mi interessava scrivere canzoni. Poi, nel 2013, ho cominciato a farlo con costanza. Non sempre è facile portare a termine un’idea, ma quando si accende la scintilla, è difficile spegnerla».
Il risultato è una canzone intensa, ironica e profondamente umana, in grado di trasformare una situazione comune in un messaggio universale. Perché, in fondo, anche sulla strada, c’è sempre spazio per un gesto gentile.
“Non conoscevo Federico di persona, ricordavo il suo nome naturalmente, ma confesso, non molto di più. Ho ascoltato la canzone che mi è parsa subito diversa dal solito - mica poco - ,contrariamente a quel che accade quando mi propongono a vario titolo, di ascoltare o produrre nuovo materiale. “Automobilisti” mi è piaciuta subito, e mi è piaciuto subito l’uomo e l’artista, la sua scrittura originale, e la sensibilità senza la quale non è possibile fare nulla di buono e di sincero. Mi è piaciuto cantare con lui - spero che lo avvertiate -, e spero che piaccia tanto anche a voi: lo merita la canzone e lo merita Federico.” - racconta Fabio Concato.
A completare questo progetto ricco di suggestioni, che anticipa l’uscita del nuovo album di Federico Stragà, sarà anche il videoclip, ancora avvolto nel riserbo, che vedrà protagonista un Gioele Dix in un ruolo completamente inedito. L’attore, da sempre capace di unire profondità e leggerezza, ha accettato l’invito a trasformare in immagini la poesia e l’elegante ironia contenute nel brano. Il video, attualmente in produzione, si preannuncia come un piccolo racconto visivo dal tono delicato e coinvolgente, perfettamente in linea con lo spirito di Automobilisti.
Automobilisti è pubblicata da Alman Music, etichetta discografica indipendente fondata nel 2011 a Imola da Alberto Mantovani.
(comunicato a cura di V.Spada)
“The Handmaid’s Tale”: al via l’ultima stagione di un cult distopico

Dopo sei stagioni di resistenza, dolore e speranza, la serie cult di Hulu saluta il pubblico con un finale attesissimo che promette di lasciare il segno
È ufficialmente iniziata l’ultima stagione di The Handmaid’s Tale, la serie distopica che ha segnato un’epoca, sia sul piano televisivo che culturale. Tratta dal romanzo di Margaret Atwood, la serie ha portato sullo schermo un mondo inquietante e crudele, ma incredibilmente vicino a certe derive della realtà. E ora, dopo sei stagioni intense, è giunto il momento del capitolo finale.
Un addio annunciato
Hulu ha confermato già dallo scorso anno che la sesta stagione sarebbe stata l’ultima. Bruce Miller, creatore della serie, ha spiegato che si è voluto chiudere la storia “nel momento giusto”, con una conclusione coerente, rispettosa della narrazione e dei personaggi.
La stagione si apre con June (Elisabeth Moss) in un momento di fragilità e determinazione, alle prese con le conseguenze delle sue scelte e con un futuro che sembra ancora in bilico. Dopo aver abbandonato Gilead, ma non del tutto i suoi fantasmi, il suo sguardo è rivolto alla giustizia – e forse alla vendetta.
Un’eredità pesante
Dalla sua prima stagione nel 2017, The Handmaid’s Tale ha conquistato pubblico e critica. Ha vinto 15 Emmy Awards, incluso Miglior Serie Drammatica, ed è diventata un simbolo femminista, un manifesto visivo contro l’oppressione e il patriarcato.
L’iconica uniforme rossa delle ancelle è stata indossata nelle proteste reali, dagli USA all’Europa, come segno di denuncia contro le minacce ai diritti delle donne. La forza visiva della serie è andata ben oltre il piccolo schermo.
Cosa aspettarsi dalla stagione finale
Gli episodi finali promettono un mix esplosivo di tensione, emozione e resa dei conti. I fan aspettano con ansia di scoprire il destino di Serena Joy (Yvonne Strahovski), il ruolo della piccola Nichole, e se Gilead cadrà definitivamente o se continuerà a rappresentare una minaccia.
Nel frattempo, si moltiplicano le teorie online: alcuni ipotizzano un epilogo in stile “Testaments” – il seguito letterario scritto da Atwood – mentre altri sperano in un colpo di scena che ridia speranza a un mondo segnato dalla paura.
Un addio che lascia il segno
L’ultima stagione di The Handmaid’s Tale non è solo la fine di una serie, ma la chiusura di un’esperienza collettiva che ha coinvolto milioni di spettatori. Il viaggio di June Osborne è stato quello di molte donne (e non solo), e la sua voce – anche nei silenzi – continuerà a risuonare.
Che fine hanno fatto i CD? Lenta scomparsa di un formato ancora giovane

Dallo scaffale alla scomparsa: il mistero dei CD musicali recenti, ormai introvabili nei negozi e diventati oggetti da caccia per appassionati e collezionisti
Negli scaffali dei negozi, accanto a pile ordinate di vinili colorati e gadget retrò, un oggetto un tempo onnipresente sembra essere sparito quasi del tutto: il compact disc. Il CD, re incontrastato della musica tra gli anni ’90 e i primi 2000, sta vivendo un’uscita di scena silenziosa, se non addirittura prematura. Ma come mai oggi è così difficile trovare CD di album pubblicati appena qualche anno fa?
Il digitale ha cambiato tutto
Il primo e più ovvio motivo è il passaggio quasi totale alla musica in streaming. Con l’avvento di Spotify, Apple Music e simili, ascoltare musica è diventato immediato, gratuito (o quasi) e senza ingombri fisici. In un’epoca dominata dalla velocità e dall’accessibilità, il CD — che richiede un lettore, spazio e una certa cura — è diventato un oggetto fuori tempo.
Le case discografiche, di fronte a questa rivoluzione, hanno ridotto drasticamente la produzione di CD. Molti album recenti vengono pubblicati solo in formato digitale, o in tirature fisiche minime, quasi “di cortesia” per i fan più affezionati. Spesso queste edizioni sono distribuite solo nei primi mesi dal lancio, per poi scomparire del tutto dal circuito commerciale.
Vinile batte CD (e non è una battuta)
Curiosamente, mentre il CD viene accantonato, il vinile sta vivendo una seconda giovinezza. Considerato più "romantico", più “autentico” o semplicemente più bello da esporre, il vinile è tornato alla ribalta come oggetto da collezione. La narrazione nostalgica che lo circonda — legata al suono analogico e alla ritualità dell’ascolto — ha avuto la meglio sull’immagine fredda e “da anni ’90” del CD.
Oggi molti artisti scelgono di stampare solo in vinile, saltando del tutto il CD. È una questione di immagine, ma anche di numeri: il vinile si vende, il CD molto meno.
Un mercato che cambia pelle
Per chi vuole ancora ascoltare un CD fisico, la caccia si è fatta complicata. Le copie rimaste sul mercato sono spesso in mani di privati, rivenditori indipendenti o collezionisti. Portali come Discogs, eBay, Subito o persino i mercatini dell’usato diventano allora miniere d’oro per gli appassionati.
Paradossalmente, alcuni CD recenti — magari di artisti indipendenti o album usciti solo in edizione limitata — possono diventare vere e proprie rarità, con prezzi che superano di gran lunga il valore originario.
Il CD: troppo vecchio per i giovani, troppo giovane per i nostalgici
Il destino del CD è curioso: troppo recente per suscitare la nostalgia del vinile, troppo obsoleto per competere con la praticità del digitale. Rimane in una terra di mezzo dove rischia di essere dimenticato. Eppure, nonostante tutto, conserva un suo fascino: è l’ultimo supporto fisico che ha unito qualità audio, praticità e accessibilità su larga scala.
Chissà che in futuro non assista anche lui a una riscoperta. Intanto, se hai un album del cuore che non trovi più, forse è il momento di cercarlo prima che diventi introvabile. O prima che tu debba pagarlo quanto una rarità da museo.
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Sangiovanni torna con un "Luci allo xeno"

Esce il singolo che vede il ritorno del cantautore veneto
Sangiovanni annuncia oggi l’uscita del nuovo singolo "Luci allo xeno", disponibile dal 9 aprile in digitale e dall’11 aprile in radio, per Sugar Music.
"Luci allo xeno", che Sangiovanni ha presentato in anteprima ai fan durante una live session a Roma, segna l’atteso ritorno del cantante con un brano dalle sonorità elettro-pop e dance, accompagnato da un testo profondo in cui il cantante racchiude le sue riflessioni sulla strada percorsa e quella che, invece, ha davanti a sé.
La canzone, scritta dallo stesso Sangiovanni insieme ad Alessandro La Cava, racconta del conflitto interiore di chi si muove tra smarrimento e ricerca di una guida. Le luci allo xeno simboleggiano quella fonte luminosa che adatta la sua intensità alle condizioni della strada. Senza questa luce, il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato diventa incerto, e gli ostacoli insormontabili. La paranoia e l’inquietudine sono protagoniste del ritornello, ma sono contrastate dalle immagini dell’alba e della luce dello xeno che illuminano il percorso e permettono di affrontare la notte. L’uscire per strada diventa un simbolo di cambiamento, un tentativo di vedere con più chiarezza e comprendere sé stessi.
Il racconto introspettivo di Sangiovanni in "Luci allo xeno" assume il ritmo veloce e coinvolgente della produzione di zef e zazu, accompagnato dalla melodia composta da Stefano Tognini e Davide Grigolo. La voce del cantante si apre nelle strofe culminando in un ritornello dance in cui la sonorità di sintetizzatori e percussioni elettroniche prende il sopravvento facendo del brano una canzone dal sound moderno e trascinante.
Sangiovanni ha annunciato il ritorno sui social attraverso un video che è stato accolto con grande entusiasmo dai suoi fan. Questo segna l’inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera, con nuova musica in arrivo e la volontà di rafforzare ancora di più il legame con chi lo segue.
Cantautore veneto, Sangiovanni fonde il pop contemporaneo con influenze urban e melodie leggere, trasformando la sua scrittura diretta in un racconto autentico delle emozioni. Con uno stile immediato e riconoscibile, riesce a unire freschezza e profondità, dando voce a una generazione in bilico tra sogni e fragilità.
(comunicato WordsForYou a cura di C. Borello)
L'intelligenza artificiale nel 2025: tra rivoluzione quotidiana e responsabilità etica

Nel 2025 l’intelligenza artificiale non è più fantascienza: guida scelte, crea arte e solleva dilemmi etici. Un viaggio tra potenzialità e responsabilità
Nel giro di pochi anni, l’intelligenza artificiale (IA) è passata dall’essere una promessa avveniristica a un attore silenzioso ma onnipresente della nostra quotidianità. Dal suggerire la prossima canzone su una piattaforma musicale al supportare diagnosi mediche complesse, l’IA ha conquistato uno spazio sempre più centrale nelle nostre vite. Ma con il progresso arriva anche la necessità di fermarsi a riflettere: dove ci sta portando questa rivoluzione silenziosa?
L’IA è ovunque, ma non sempre si vede
Nel 2025, l’IA è ormai integrata in ogni settore: sanità, istruzione, giustizia, finanza, agricoltura e perfino arte. Chatbot avanzati rispondono a domande legali complesse, algoritmi predittivi suggeriscono terapie personalizzate, e software generativi scrivono poesie e dipingono quadri. Tuttavia, la sua presenza non è sempre visibile. Proprio perché funziona bene, spesso non ce ne accorgiamo: quando un sito ci propone un’offerta perfettamente in linea con i nostri gusti, o quando il nostro smartphone corregge in tempo reale gli errori grammaticali, dietro c’è un’intelligenza artificiale che lavora in silenzio.
Tra automazione e creatività
Una delle svolte più sorprendenti dell’IA è stata la sua incursione nel campo creativo. Con strumenti in grado di comporre musica, generare storie, disegnare loghi e persino girare brevi film, il confine tra umano e artificiale si è fatto sempre più sfumato. Questo ha aperto nuovi orizzonti espressivi ma anche interrogativi profondi: se un algoritmo può scrivere una sinfonia emozionante, cosa significa essere artisti? L’arte ha ancora bisogno dell’esperienza umana o basta l’abilità tecnica?
Etica e trasparenza: le nuove sfide
Con l’espansione dell’IA sono emerse anche nuove responsabilità. Come vengono addestrati gli algoritmi? Su quali dati? E con quali bias? Gli errori commessi da sistemi automatici possono avere conseguenze gravi, soprattutto se utilizzati in ambiti sensibili come la giustizia o il credito. Per questo motivo, nel 2025 si parla sempre più di “IA etica”: modelli trasparenti, spiegabili, inclusivi e supervisionati da esseri umani. Le grandi aziende tech stanno cominciando a pubblicare report di impatto etico, e i governi stanno cercando di colmare il gap normativo con regolamentazioni più chiare.
IA e lavoro: minaccia o opportunità?
Uno dei dibattiti più accesi riguarda l’impatto dell’IA sul mercato del lavoro. Se da un lato molte professioni stanno cambiando (o scomparendo), dall’altro lato ne stanno nascendo di nuove: progettisti di prompt, curatori di dati, specialisti in etica dell’IA, trainer di modelli linguistici. Il segreto, secondo molti analisti, sarà nella formazione: preparare le persone a lavorare con l’IA, non contro.
Conclusione: un patto tra uomo e macchina
L’intelligenza artificiale non è né buona né cattiva: è uno strumento. Come ogni tecnologia, il suo valore dipende da come la usiamo. Nel 2025, la sfida più grande non è tanto costruire IA sempre più intelligenti, quanto costruire una società capace di governarle con saggezza, equilibrio e umanità. Perché in fondo, l’intelligenza più importante resta quella che ci permette di scegliere la direzione giusta.
Radio Date: le novità del 4 aprile 2025

Alessandra Amoroso, Elodie, Coez e il ritorno di Ed Sheeran tra le tante uscite
Oggi, venerdì 4 aprile 2025, il panorama musicale italiano si arricchisce di numerose novità discografiche, con l'arrivo in radio di singoli attesi da parte di artisti di spicco e nuove promesse. Ecco una selezione delle principali uscite:
Alessandra Amoroso – "Cose Stupide"
La cantante salentina torna con un brano che esplora le complessità delle relazioni amorose, mantenendo il suo stile pop melodico che l'ha resa celebre.
Elodie – "Mi Ami Mi Odi"
Elodie presenta un nuovo singolo dal ritmo coinvolgente, affrontando le sfumature dell'amore e dell'odio in una relazione.
Dargen D'Amico feat. Massimo Pericolo e Jake La Furia – "Nullatenente"
Questa collaborazione riunisce tre figure di spicco del rap italiano in un brano che esplora temi sociali e personali con testi incisivi.
Coez – "Ti Manca l'Aria"
Il cantautore romano torna con una ballata intensa che parla di assenza e desiderio, mantenendo il suo stile unico che fonde rap e melodia.
Alesso & Becky Hill – "Surrender"
Il DJ e produttore svedese Alesso collabora con la cantante britannica Becky Hill in un brano dance che promette di scalare le classifiche internazionali.
Ed Sheeran – "Azizam"
Il cantautore inglese sorprende i fan con un singolo che incorpora influenze musicali mediorientali, ampliando ulteriormente il suo repertorio.
Queste nuove uscite arricchiscono il panorama musicale italiano e internazionale, offrendo agli ascoltatori una varietà di generi e tematiche da esplorare.
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Bruce Springsteen: il 27 giugno esce l’imperdibile “Tracks II: The Lost Albums” con 7 album mai pubblicati prima!

COMUNICATO STAMPA
83 brani composti tra il 1983 e il 2018 che abbracciano la carriera del Boss mostrandone lati inediti
Sette album inediti di BRUCE SPRINGSTEEN saranno pubblicati per la prima volta questa estate nel tanto atteso e lungamente vociferato "TRACKS II: THE LOST ALBUMS", in uscita il 27 giugno per Sony Music. Un preziosissimo cofanetto che racchiude 83 brani colmando capitoli significativi nella ricca carriera di Springsteen e offrendo una preziosa panoramica sulla sua vita e sul suo percorso artistico.
«I “Lost Albums” erano dischi completi, alcuni addirittura già mixati ma mai pubblicati - ha spiegato Springsteen - Ho suonato questa musica per me stesso e per alcuni amici intimi per anni. Sono felice che ora possiate finalmente ascoltarla. Spero che vi piaccia».
Il Boss racconta “The Lost Albums” qui.
Dalla cruda esplorazione sonora di "LA Garage Sessions ’83" — che funge da anello di congiunzione tra "Nebraska" e "Born in the U.S.A." — ai suoni di drum loop e sintetizzatori di "Streets of Philadelphia Sessions", "The Lost Albums" offre uno sguardo inedito su 35 anni prolifici (1983-2018) di scrittura e registrazioni casalinghe di Springsteen.
«La possibilità di registrare in casa ogni volta che volevo mi ha permesso di esplorare una vasta gamma di direzioni musicali diverse» ha raccontato Springsteen.
All'interno del cofanetto, questa sperimentazione sonora si manifesta in diversi modi: nel lavoro per la colonna sonora di un film mai realizzato con "Faithless", nei brani country con pedal steel di "Somewhere North of Nashville", nei racconti ricchi di dettagli ambientati al confine con il Messico in "Inyo", e nelle atmosfere noir-orchestrali di metà secolo con "Twilight Hours".
Insieme all'annuncio de "The Lost Albums", è stato presentato anche un primo brano tratto dalla raccolta, "Rain In The River", che proviene dall'album perduto "Perfect World", caratterizzato dall'inconfondibile energia da stadio tipica della E Street Band.
"The Lost Albums" sarà disponibile in edizione limitata in formato 9 LP, 7 CD e digitale, con packaging distintivo per ciascun album inedito e un libro rilegato in tessuto di 100 pagine che include foto d'archivio rare, note dettagliate su ogni album scritte dal saggista Erik Flannigan e una presentazione personale del progetto firmata da Springsteen stesso.
Uscirà il 27 giugno anche il set "Lost And Found: Selections from The Lost Albums", con 20 brani selezionati dalla raccolta, in formato 2 LP o 1 CD.
"The Lost Albums" è stato realizzato da Springsteen con il produttore Ron Aniello, l'ingegnere del suono Rob Lebret e il produttore supervisore Jon Landau presso i Thrill Hill Recording Studios nel New Jersey.
(comunicato Parole & Dintorni a cura di S.Testori)
Elodie: arriva "Mi Ami Mi Odi"

Il nuovo attesissimo album in arrivo il 2 maggio. Da venerdì 4 aprile il singolo inedito e title track
Dopo aver seminato indizi e piccoli spoiler, Elodie annuncia “Mi Ami Mi Odi”, il nuovo attesissimo album in arrivo venerdì 2 maggio e già disponibile in pre-order nei formati CD con poster autografato in edizioni esclusive con artwork alternativi, CD standard, vinile autografato e vinile standard.
Ad anticipare il nuovo disco sarà il singolo inedito "Mi Ami Mi Odi", disponibile ora in pre-save e da venerdì 4 aprile in radio e su tutte le piattaforme digitali. Online il 4 aprile a mezzanotte anche il videoclip ufficiale del brano firmato da Attilio Cusani.
Il nuovo progetto discografico arriva a un anno e mezzo di distanza dal clubtape “Red Light” e si compone di 12 tracce, tra cui, oltre alla title track, "Dimenticarsi alle 7", brano presentato alla 75ª edizione del Festival di Sanremo, "Black Nirvana" e "Feeling" con Tiziano Ferro.
Il singolo “Mi Ami Mi Odi”, prodotto da Dardust, è un’esplorazione continua con un sound che fonde sonorità pop, elettroniche e orchestrali, e permette ad Elodie di spingersi nuovamente oltre i confini musicali, dimostrando ancora una volta la sua abilità di innovare, influenzare e sperimentare.
Elodie è pronta a incontrare il suo pubblico con l’“Elodie The Stadium Show”, due date evento prodotte da Vivo Concerti, che avranno luogo l’8 giugno allo Stadio San Siro di Milano e il 12 giugno allo Stadio Maradona di Napoli, dove sarà la prima donna a esibirsi sul palco dello stadio napoletano.
Uno show curato nei minimi dettagli, suddiviso in quattro “atti”, ognuno dedicato a una delle diverse personalità di Elodie, sottolineando i molteplici mondi che la rappresentano e l’evoluzione del suo percorso artistico. In entrambe le date evento, in uno dei quattro atti in particolare, sarà presente la celebre DJ e produttrice di fama internazionale Nina Kraviz in qualità di special guest.
In scaletta, oltre ai brani più famosi della sua carriera, il pubblico avrà la possibilità di ascoltare dal vivo anche le nuove canzoni di “Mi Ami Mi Odi”, il nuovo album in arrivo il 2 maggio.
(comunicato WordsForYou a cura di G. Orlando)