Aprile 2025
Ermal Meta in radio con "Ferma gli orologi"

Per il secondo anno consecutivo l’artista condurrà il Concertone del 1° maggio a Roma
Ci sono canzoni che arrivano leggere, come una sera d’estate in cui tutto sembra possibile. Ma poi restano, si attaccano addosso.
"Ferma gli orologi" (Columbia Records/Sony Music Italy), il nuovo singolo di Ermal Meta disponibile in pre-save e dal 25 aprile in radio e su tutte le piattaforme digitali, è esattamente questo: un inno al momento che fugge, all’istante perfetto che vorremmo tenere con noi per sempre.
In attesa di vederlo sul palco del Primo Maggio, confermato per il secondo anno consecutivo alla conduzione del Concertone di Roma, Ermal pubblica un pezzo in cui la melodia è solare, pulsante, ballabile, ma sotto il ritmo c’è quella scrittura inconfondibile, che sa raccontare l’amore come stupore quotidiano, come gioco e vertigine insieme.
Il ritornello è un piccolo mantra – “Io volevo solo ballare con te / Tu volevi solo ballare con me” – che sembra parlare di poco, ma in realtà dice tutto. Perché dentro il ballo c’è il desiderio, la connessione, la sospensione del tempo. E infatti, a più riprese, c’è l’invito a “fermare gli orologi”, a congelare l’attimo prima che finisca.
“Ferma gli orologi” è pop ed eleganza. È una canzone estiva e con un’anima, che si lascia ascoltare con il finestrino abbassato e la mente leggera, perché a volte, per sentirsi vivi, basta qualcuno che stupisca “da zero a dieci”.
(comunicato Sony Music a cura di S. Sisti)
Papa Francesco è morto

Il Pontefice è spirato la mattina del 21 aprile alle ore 7:35
Papa Francesco, il 266º pontefice della Chiesa cattolica, è morto oggi alle ore 7:35 presso la Domus Santa Marta in Vaticano. Le cause del decesso sono state un ictus cerebrale e un collasso cardiocircolatorio irreversibile. Il Vaticano ha annunciato che la salma sarà traslata in Basilica il 23 aprile, mentre i funerali si terranno tra venerdì e domenica.
La notizia ha suscitato un'ondata di commozione in tutto il mondo. Numerosi leader politici e religiosi hanno espresso il loro cordoglio, ricordando il Papa per il suo impegno nella giustizia sociale, nel dialogo interreligioso e nella riforma della Curia romana. Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha affrontato diverse sfide legate alla salute, ma ha sempre continuato a svolgere il suo ministero con dedizione fino agli ultimi giorni.
Nel suo testamento, redatto nel 2022, Papa Francesco ha espresso il desiderio di essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Il conclave per l'elezione del nuovo pontefice dovrebbe tenersi tra il 5 e il 10 maggio.
La sua morte lascia un vuoto significativo nella comunità cattolica e nel panorama internazionale, dove era riconosciuto come una voce autorevole per la pace e la solidarietà tra i popoli.
Papa Francesco, all'anagrafe Jorge Mario Bergoglio (nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936), è stato eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013 ed è stato il primo Papa proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a ricoprire questo ruolo. Con uno stile sobrio, diretto e profondamente umano, Papa Francesco ha portato avanti un pontificato segnato da una forte attenzione ai poveri, alla giustizia sociale, al dialogo interreligioso e alla salvaguardia del creato. Durante il suo papato, ha promosso una Chiesa "in uscita", vicina alla gente, aperta al confronto e capace di ascolto. Le sue parole e i suoi gesti – dalla rinuncia agli sfarzi papali alla visita nei luoghi più dimenticati del pianeta – hanno segnato un ritorno alle origini evangeliche del cristianesimo.
Papa Francesco lascia un’eredità di riforma, compassione e speranza. La sua morte segna la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una riflessione profonda sul cammino della Chiesa nel mondo contemporaneo.
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File.41: Mash - intervista

“Tu ti ami o no?” è il nuovo singolo del giovane cantautore
“Tu ti ami o no?", il nuovo singolo di Mash, è un brano che mette in luce il conflitto interiore di una ragazza che, nonostante abbia tutto, non riesce a trovare la felicità. Un viaggio tra insicurezze, solitudine e tentativi di riempire il vuoto con dei blister, senza però riuscire a comunicare il suo malessere a chi le è vicino. Ma nemmeno il sorriso più esperto può ingannare chi sa leggerti dentro: così, una nuova presenza nella sua vita si accorge che qualcosa non va e sceglie di accogliere quel dolore senza giudicare, ponendole una semplice ma devastante domanda. La domanda del titolo costringerà questa “regina di un mondo in rovina”, come la definisce il testo, a guardarsi con occhi diversi e a chiedersi quando smetterà di autodistruggersi per imparare, finalmente, a volersi bene. Come spesso accade nelle produzioni di Mash, la canzone porta con sé un grido di speranza per chiunque si senta perso: un invito a fermarsi, guardarsi allo specchio e chiedersi se ci stiamo davvero trattando con tutto l’amore che meritiamo.
Spiega l’artista a proposito del brano: “Sono curioso di come chi mi segue da un po’ recepirà questo pezzo: la mia community sa che non mi piace ripetermi e che amo sperimentare, ma un brano con un’evoluzione di questo tipo non credo se lo aspetti nessuno. All’inizio, infatti, si sente solo una chitarra e la mia voce, ed è come se stessi facendo una serenata a chi ascolta; più avanti entra tutta la band e a livello vocale mi sfogo sempre di più fino a urlare con tutto il fiato che ho in corpo.
Con questo nuovo capitolo del Mashverse vi invito a fare un viaggio tra le insicurezze di una ragazza dal cuore fragile, un essere umano dalla bellezza rara e al tempo stesso con un vuoto dentro che ha molto in comune con tanti di noi. Buon viaggio!”.
Il videoclip di “Tu ti ami o no?” viaggia tra passato e presente, intrecciando la storia di una ragazza fragile e insicura con quella di un amore antico, mai dimenticato. La protagonista incontra un ragazzo e, appena lo vede, qualcosa scatta dentro di lei: lo riconosce. È come se lo avesse già amato in un’altra vita, due secoli fa, in una corte nobiliare dell’Ottocento. A fare da cornice alla narrazione è la villa de Claricini Dornpacher, affascinante complesso storico friulano scelto come location principale del videoclip, insieme agli iconici ruderi del Castello di Toppo. Le scene guidano lo spettatore in un viaggio tra presente — dove i due si muovono in un mondo moderno — e passato, evocato con eleganza attraverso un ballo di corte.
Quella tra i due giovani è una storia d’amore intrisa di fascino e mistero, resa ancora più viva dai costumi indossati dagli attori, realizzati da Martin Ferrari e Jalisia Dollson. Nel video, i due si guardano con occhi che sembrano appartenere a un tempo lontano, eppure profondamente radicati nella realtà di oggi. Il ragazzo, con il suo amore incondizionato, diventa per lei la chiave di una nuova consapevolezza: le dà la forza di credere in sé stessa e di trovare finalmente una risposta diversa alla domanda che dà il titolo alla canzone: “Tu ti ami o no?”.
Biografia
Mash è un cantautore nato a Cittadella (Padova) nel 1997. Nella sua musica per cuori fragili unisce un’attenzione alle parole, frutto dell’amore per il cantautorato italiano, a una vocalità graffiante e perforante figlia dell’alternative rock che lo ha cresciuto. In altre parole, un cuore diviso fra i Nirvana, De Gregori e i Muse. Con il crescente riscontro di pubblico e critica, Mash ha l’opportunità di portare la sua musica anche all’estero. Con il singolo “Pungiball”, infatti, conquista un biglietto per New York per la finale del festival New York Canta 2022, in onda su Rai 2, con la conduzione di Pupo: in questa occasione si esibisce all’Oceana Theater di Brooklyn e viene premiato dal rapper Clementino che gli propone una collaborazione. Il videoclip del singolo "Basta Pensare" cattura l'interesse di MTV Italia, che lo pubblica in anteprima e dedica a Mash un articolo nella rubrica "Artista della Settimana". Nel 2023 Mash inizia un nuovo percorso come live streamer su TikTok entrando diverse volte nella top 10 della classifica "Astri Nascenti" di TikTok e confermando quella del Mashverse come una delle community più affiatate del panorama alternative italiano. Nel 2024 apre il concerto degli Stunt Pilots, reduci da X Factor, ai Magazzini Generali di Milano; poco dopo si esibisce in apertura a Naska e ai The Kolors alla Trentino Music Arena per il contest European Voice Festival che lo vedrà trionfare nella categoria Best Vocal Performance. Nello stesso anno esce il primo EP “Oggi Non Voglio Morire”, un disco voluto e finanziato dalla community attraverso gli abbonamenti e le donazioni su TikTok. E sempre con il supporto dei follower riesce a organizzare un tour da indipendente, il “Nascondisco Tour”: una serie di 10 raduni-concerto nelle città che ascoltano di più l’EP. L’iniziativa porta questo nome perché la location esatta viene rivelata il giorno stesso tramite degli indizi nelle storie: questa scelta dà vita a una caccia al tesoro in cui i fan uniscono le forze per riuscire a trovare la location, arrivare per primi e vincere un premio speciale. Ad Halloween l’artista è ospite sul profilo ufficiale di TikTok Live Italia che lo invita a esibirsi in diretta e a presentare in anteprima il nuovo singolo “Lara 2” feat. Drama. Parallelamente al percorso artistico si laurea in scienze sociologiche e successivamente in didattica del canto moderno. È polistrumentista e autore per molti artisti emergenti, e i suoi testi sono malinconici, nostalgici, ma al tempo stesso carichi di luce: la sua, infatti, è musica per cuori fragili, e l’obiettivo del progetto Mashverse è dare una speranza a chi non la trova da nessun’altra parte.
La nostra intervista con Mash andrà in onda:
Martedì 22 aprile alle 16:35 e venerdì 25 aprile alle 10:10.
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File.41: Legno - intervista

Una riflessione sulla "Generazione triste" è il tema del nuovo singolo del duo toscano
" ‘Generazione Triste’ è una riflessione sulla nostra generazione, quella che si trova nel mezzo tra le etichette delle altre generazioni, come i Millenials, la Generazione X e i Baby Boomers”, così i Legno introducono il loro nuovo singolo (etichetta Apollo Records, distribuito da Ada Music Italy), disponibile in digitale e in rotazione radiofonica insieme al video lyrics, ed estratto dal nuovo album, in uscita a breve.
“Spesso ci sentiamo etichettati come parte di una "generazione triste", colpita dalle difficoltà quotidiane: incertezze nel lavoro, difficoltà nei rapporti, insicurezze emotive – spiega il duo toscano -. In un mondo dove il bisogno di condivisione sui social diventa una sorta di rifugio, siamo costretti a mostrare stati d’animo, a volte contrastanti, per non sentirci persi.
“Con "Generazione Triste", abbiamo voluto raccontare questa realtà come una nuova stagione di una serie che ci rappresenta – proseguono -. Abbiamo sentito il bisogno di svegliarci dal letargo dell'inverno, proprio come accade con l'arrivo della primavera, quando i sensi si risvegliano e la voglia di vivere in serenità torna a farsi sentire. La nostra "generazione triste", nonostante le sue contraddizioni, ci appartiene, e in fondo, ci piace così com'è: la viviamo e la teniamo stretta, con tutte le sue sfumature”.
Il brano è stato scritto da Legno Triste, Legno Felice, Simone Guzzino e Leo Pari e prodotto da Davide Gobello. I Legno sono stati affiancati da Donald Renda alla batteria, Marco Dirani al basso e Davide Gobello alle chitarre. Il mix è a cura di Davide Catani e il mastering è di Diego Calvetti. L’artwork è stato realizzato dall’artista Alessio Londi.
Legno è un progetto indipendente, un duo toscano che ha totalizzato 40 milioni di stream. Il progetto debutta per Matilde Dischi a giugno 2018 con la trilogia “Sei la mia droga” (parte uno), “Tu chiamala estate” (parte due) e “Mi devasto di thè” (parte tre). Il 28 novembre Spotify nota i Legno e li inserisce con “Sei la mia droga” nella playlist Scuola Indie. I successivi singoli “Le canzoni di Venditti” e “Febbraio” entrano in playlist come Scuola Indie e Indie Italia, che anticipano la pubblicazione del disco “Titolo album”, uscito il 29 marzo 2019 per Matilde Dischi con distribuzione Artist First. Il successo dei Legno continua grazie alla collaborazione estiva con Divanoletto, nome d’arte dell’inviato de Le Iene Nicolò De Devitiis, per il singolo “All You Can Eat”. Il 27 settembre esce “Affogare” (disco d'oro) singolo che apre il nuovo capitolo discografico dei Legno. “Affogare” raggiunge la vetta della playlist Indie Italia, andando in alta rotazione su Radio Zeta. Il 6 dicembre esce "In (Gin) Di Vita" il brano entra subito in tutte le più importanti playlist di Spotify, Tim Music e Amazon Music. Il 6 marzo 2020 esce un nuovo singolo “Casa De Papel”, ispirato all’omonima serie spagnola, che raggiunge immediatamente i singoli precedenti “Affogare” e “In Gin Di Vita” nelle più importanti playlist editoriali delle piattaforme streaming. Stessa fortunata sorte tocca al singolo “Instagrammare” feat. Rovere – uscito a giugno- il cui video diventa il più trasmesso da MTV Music nel mese di luglio. A settembre esce il nuovo singolo HOLLYWOOD feat. Wrongonyou, un altro tassello del loro secondo disco in studio, che esce il 27 novembre 2020 e si intitola “Un Altro Album”.
Nel 2021 pubblicano i singoli “Spaccotutto” e “Che Sarà Mai” (feat. Lo Stato Sociale) e partono con TU CHIAMALA ESTATE TOUR un tour estivo di concerti in giro per l'Italia. Tra marzo ed aprile 2022 pubblicano due nuovi singoli dal titolo "Macedonia d'ansia" ed “Everest”, entrambi fanno parte di “Lato A”, pubblicato a maggio 2022, la prima parte del loro terzo disco. Subito dopo l'uscita di “Lato A” i Legno partono con un lungo tour con cui girano tutta la penisola, accompagnati dall'artista fiorentino Alessio Londi che espone le proprie opere durante i concerti. Dopo l’uscita dell’ultimo singolo “Ansia e Sapone”, il 2 dicembre 2022 esce “Lato B” il disco che includerà la prima parte “Lato a” con cinque nuovi singoli su tutte le piattaforme digital store. Il 14 luglio è uscito su tutte le piattaforme digitali e in radio, il brano e videoclip SPETTACOLARE con l’inedita collaborazione con RETTORE, scritta da Legno con la collaborazione di Albi dello Stato Sociale, produzione artistica Davide Gobello, Diego Calvetti e Fabio Zini. Ad ottobre è uscito il brano, con videoclip, dal titolo “Luminosissimi” e poi “Str*nzo” con videoclip . Il 26 aprile 2024 è uscito il brano "Sarà Bellissimo" di Ivana Spagna e Legno, con videoclip e nell’estate 2024 “Cupido” .
La nostra intervista con Legno Triste dei Legno andrà in onda:
Venerdì 18 aprile alle 16:35 e martedì 22 aprile alle 10:10.
Federico Stragà e Fabio Concato uniti per "Automobilisti"

Un duetto che invita alla gentilezza, sulla strada e nella vita
Dal 18 aprile “Automobilisti”: il nuovo brano di Federico Stragà e Fabio Concato. Un duetto che invita alla gentilezza, sulla strada e nella vita.
Fabio Concato torna in studio dopo quattro anni di assenza. Lo fa perché si è “letteralmente innamorato” del brano scritto da Federico Stragà: un testo così intenso da spingerlo a interpretarlo esattamente com’era, senza cambiare una sola virgola.
Una canzone che parte dal traffico cittadino e arriva dritta al cuore. Automobilisti è il nuovo brano firmato da Federico Stragà, cantato in duetto con uno dei maestri della canzone d’autore italiana, Fabio Concato. Un invito implicito alla gentilezza, nato da un’idea che ha atteso a lungo prima di diventare realtà.
«È una canzone che avevo scritto tempo fa», racconta Stragà, «ispirata all’idea che l’automobile sia un amplificatore di emozioni: nel bene e nel male. Quando qualcuno ti dà la precedenza o ti chiede scusa con un sorriso, senti che la gentilezza è ancora possibile. Ma quando qualcuno ti taglia la strada o ti insulta, la reazione è opposta, spesso spropositata».
Il brano non si presenta come una denuncia, ma come un’osservazione poetica della quotidianità. La frase che chiude la canzone – “Tutti sulla stessa strada” – sintetizza perfettamente il messaggio: siamo tutti in viaggio, ognuno con i propri problemi, e forse potremmo cercare di trattarci meglio, anche solo per un attimo.
Proprio questo sguardo empatico ha portato Stragà a pensare a Fabio Concato: «Mi è venuto naturale pensare a lui. Le sue canzoni come Guido piano o 051 hanno quel tono lieve, ironico e profondo che sentivo vicino a Automobilisti. Dopo mesi di tentativi, l’ho chiamato direttamente. È stato subito entusiasta e, con mia grande sorpresa, ha deciso di cantare il brano esattamente così com’era, senza cambiare una virgola».
Il legame con Concato affonda le radici in un ricordo lontano: un incontro fugace a Belluno, a fine anni ’90, quando Stragà gli diede indicazioni per il teatro. «Mai avrei immaginato che, 25 anni dopo, avremmo cantato insieme una canzone scritta da me».
Automobilisti è anche la storia di un percorso artistico in evoluzione: da interprete a cantautore, con la scoperta che scrivere può diventare un’esigenza che nasce, talvolta, per caso. «All’inizio non mi interessava scrivere canzoni. Poi, nel 2013, ho cominciato a farlo con costanza. Non sempre è facile portare a termine un’idea, ma quando si accende la scintilla, è difficile spegnerla».
Il risultato è una canzone intensa, ironica e profondamente umana, in grado di trasformare una situazione comune in un messaggio universale. Perché, in fondo, anche sulla strada, c’è sempre spazio per un gesto gentile.
“Non conoscevo Federico di persona, ricordavo il suo nome naturalmente, ma confesso, non molto di più. Ho ascoltato la canzone che mi è parsa subito diversa dal solito - mica poco - ,contrariamente a quel che accade quando mi propongono a vario titolo, di ascoltare o produrre nuovo materiale. “Automobilisti” mi è piaciuta subito, e mi è piaciuto subito l’uomo e l’artista, la sua scrittura originale, e la sensibilità senza la quale non è possibile fare nulla di buono e di sincero. Mi è piaciuto cantare con lui - spero che lo avvertiate -, e spero che piaccia tanto anche a voi: lo merita la canzone e lo merita Federico.” - racconta Fabio Concato.
A completare questo progetto ricco di suggestioni, che anticipa l’uscita del nuovo album di Federico Stragà, sarà anche il videoclip, ancora avvolto nel riserbo, che vedrà protagonista un Gioele Dix in un ruolo completamente inedito. L’attore, da sempre capace di unire profondità e leggerezza, ha accettato l’invito a trasformare in immagini la poesia e l’elegante ironia contenute nel brano. Il video, attualmente in produzione, si preannuncia come un piccolo racconto visivo dal tono delicato e coinvolgente, perfettamente in linea con lo spirito di Automobilisti.
Automobilisti è pubblicata da Alman Music, etichetta discografica indipendente fondata nel 2011 a Imola da Alberto Mantovani.
(comunicato a cura di V.Spada)
File.41: Manicburg - intervista

Da New York parleremo con uno dei fondatori della band per presentare "Rodents"
Post-punk elettrificato venato di art rock per il nuovo singolo dei Manicburg intitolato "Rodents".
Scritta di getto in seguito ad un episodio reale, "Rodents" è un'epica fuzz(y) metropolitana dai bordi taglienti, scura e frenetica come le alleys all'estremo nord dell'isola di Manhattan, un assedio urbano invernale, notturno e incendiario nei quartieri grigi e a strapiombo della Grande Mela, che da Washington Heights arrivano al Bronx.
Il lyric video di Mattia Veltri ripercorre un pezzo di storia della città, ovvero il periodo degli incendi del Bronx nella fine degli anni '70.
"Rodents", come tutto il disco da cui è estratto, è stato registrato tra New York e l'Italia e mixato nei leggendari Hit Factory Studios di Manhattan.
I Manicburg nascono nel nord dell'isola, inizialmente dall'unione di due mondi musicali quasi contrapposti: Ray Lustig, compositore e performer newyorkese - sue le opere "SEMMELWEIS" e "Latency Canons" - e Luigi Porto, da sempre in bilico tra rock e sperimentazione, noto nell'underground per lavori come "Scimmie" e "Tell Uric".
Entrambi gli artisti hanno portato la propria musica su prestigiosi palchi internazionali come quelli del Carnegie Hall, Lincoln Center e Stanislavsky Theatre, prima di decidere di tornare a calcare la rock stage.
"Rodents" è il secondo singolo estratto dall'album di debutto discografico "Manicburg", disponibile su LP e digitale dal 25 ottobre 2024 su Respirano Records.
Con una line-up dal vivo che comprende il batterista Alvaro "Varo" Barahona, il chitarrista Rob Salmon e il bassista Daniel Espinoza, i Manicburg portano sul palco il loro "Alt-Deco" - cosí lo definiscono, richiamando le geometrie gravi e intricate dei palazzi di Manhattan di inizio ventesimo secolo - coaugula gli ultimi quarant'anni di rock in una forma al contempo energica ed immaginifica.
La nostra intervista con Luigi Porto dei Manicburg (in collegamento telefonico da New York) andrà in onda:
Martedì 15 aprile alle 16:35 e venerdì 18 aprile alle 10:10.
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File.41: Fondamenta Nuove - intervista

La band ci presenta "Time After Time", il nuovo singolo
La notte e la città fanno da protagonisti in "Time After Time", il nuovo singolo della rock band Fondamenta Nuove.
Un susseguirsi di immagini e sensazioni, senza un fine specifico, se non quello di suscitare emozioni. Il testo va letto e interpretato: ognuno secondo il suo presente potrà trarne le conclusioni che preferisce. Il significato potrà essere assente, ma pieno. Parla del tutto e del niente.
La statua della copertina rappresenta l’immortalità. L’arte più pura non si racchiude perfettamente in un periodo storico ma resta sospesa, questo è lo scopo del brano. La scelta di un lessico generico e aperto lascia spazio a questa sospensione e ad un’interpretazione personale e introspettiva più che a un’interpretazione guidata dall’autore.
BIO Fondamenta Nuove
Nati fuori Milano nel 2019, i Fondamenta Nuove entrano nella scena musicale a fine 2022 con i primi live nei vari club della città.
Fortemente influenzati dai suoni britannici e specie dalla nuova scena Post-punk, nella loro musica mescolano suoni puliti e brillanti con forti distorsioni e dissonanze. Nel 2024 escono con il loro primo singolo "Late Night", una canzone ruvida e d'impatto, che introduce il gruppo nella scena musicale, seguito da "Never Forget" in cui mischiano liriche pungenti ad un sound sognante. Il terzo brano, “Time After Time”, lascia invece spazio ad un’atmosfera onirica e contemplativa, esplorando un nuovo territorio musicale inedito fino ad ora per la band.
La nostra intervista con i tre componenti delle Fondamenta Nuove (Matteo, Alberto e Gabriele) andrà in onda:
Lunedì 14 aprile alle 16:35 e giovedì 17 aprile alle 10:10.
“The Handmaid’s Tale”: al via l’ultima stagione di un cult distopico

Dopo sei stagioni di resistenza, dolore e speranza, la serie cult di Hulu saluta il pubblico con un finale attesissimo che promette di lasciare il segno
È ufficialmente iniziata l’ultima stagione di The Handmaid’s Tale, la serie distopica che ha segnato un’epoca, sia sul piano televisivo che culturale. Tratta dal romanzo di Margaret Atwood, la serie ha portato sullo schermo un mondo inquietante e crudele, ma incredibilmente vicino a certe derive della realtà. E ora, dopo sei stagioni intense, è giunto il momento del capitolo finale.
Un addio annunciato
Hulu ha confermato già dallo scorso anno che la sesta stagione sarebbe stata l’ultima. Bruce Miller, creatore della serie, ha spiegato che si è voluto chiudere la storia “nel momento giusto”, con una conclusione coerente, rispettosa della narrazione e dei personaggi.
La stagione si apre con June (Elisabeth Moss) in un momento di fragilità e determinazione, alle prese con le conseguenze delle sue scelte e con un futuro che sembra ancora in bilico. Dopo aver abbandonato Gilead, ma non del tutto i suoi fantasmi, il suo sguardo è rivolto alla giustizia – e forse alla vendetta.
Un’eredità pesante
Dalla sua prima stagione nel 2017, The Handmaid’s Tale ha conquistato pubblico e critica. Ha vinto 15 Emmy Awards, incluso Miglior Serie Drammatica, ed è diventata un simbolo femminista, un manifesto visivo contro l’oppressione e il patriarcato.
L’iconica uniforme rossa delle ancelle è stata indossata nelle proteste reali, dagli USA all’Europa, come segno di denuncia contro le minacce ai diritti delle donne. La forza visiva della serie è andata ben oltre il piccolo schermo.
Cosa aspettarsi dalla stagione finale
Gli episodi finali promettono un mix esplosivo di tensione, emozione e resa dei conti. I fan aspettano con ansia di scoprire il destino di Serena Joy (Yvonne Strahovski), il ruolo della piccola Nichole, e se Gilead cadrà definitivamente o se continuerà a rappresentare una minaccia.
Nel frattempo, si moltiplicano le teorie online: alcuni ipotizzano un epilogo in stile “Testaments” – il seguito letterario scritto da Atwood – mentre altri sperano in un colpo di scena che ridia speranza a un mondo segnato dalla paura.
Un addio che lascia il segno
L’ultima stagione di The Handmaid’s Tale non è solo la fine di una serie, ma la chiusura di un’esperienza collettiva che ha coinvolto milioni di spettatori. Il viaggio di June Osborne è stato quello di molte donne (e non solo), e la sua voce – anche nei silenzi – continuerà a risuonare.
Che fine hanno fatto i CD? Lenta scomparsa di un formato ancora giovane

Dallo scaffale alla scomparsa: il mistero dei CD musicali recenti, ormai introvabili nei negozi e diventati oggetti da caccia per appassionati e collezionisti
Negli scaffali dei negozi, accanto a pile ordinate di vinili colorati e gadget retrò, un oggetto un tempo onnipresente sembra essere sparito quasi del tutto: il compact disc. Il CD, re incontrastato della musica tra gli anni ’90 e i primi 2000, sta vivendo un’uscita di scena silenziosa, se non addirittura prematura. Ma come mai oggi è così difficile trovare CD di album pubblicati appena qualche anno fa?
Il digitale ha cambiato tutto
Il primo e più ovvio motivo è il passaggio quasi totale alla musica in streaming. Con l’avvento di Spotify, Apple Music e simili, ascoltare musica è diventato immediato, gratuito (o quasi) e senza ingombri fisici. In un’epoca dominata dalla velocità e dall’accessibilità, il CD — che richiede un lettore, spazio e una certa cura — è diventato un oggetto fuori tempo.
Le case discografiche, di fronte a questa rivoluzione, hanno ridotto drasticamente la produzione di CD. Molti album recenti vengono pubblicati solo in formato digitale, o in tirature fisiche minime, quasi “di cortesia” per i fan più affezionati. Spesso queste edizioni sono distribuite solo nei primi mesi dal lancio, per poi scomparire del tutto dal circuito commerciale.
Vinile batte CD (e non è una battuta)
Curiosamente, mentre il CD viene accantonato, il vinile sta vivendo una seconda giovinezza. Considerato più "romantico", più “autentico” o semplicemente più bello da esporre, il vinile è tornato alla ribalta come oggetto da collezione. La narrazione nostalgica che lo circonda — legata al suono analogico e alla ritualità dell’ascolto — ha avuto la meglio sull’immagine fredda e “da anni ’90” del CD.
Oggi molti artisti scelgono di stampare solo in vinile, saltando del tutto il CD. È una questione di immagine, ma anche di numeri: il vinile si vende, il CD molto meno.
Un mercato che cambia pelle
Per chi vuole ancora ascoltare un CD fisico, la caccia si è fatta complicata. Le copie rimaste sul mercato sono spesso in mani di privati, rivenditori indipendenti o collezionisti. Portali come Discogs, eBay, Subito o persino i mercatini dell’usato diventano allora miniere d’oro per gli appassionati.
Paradossalmente, alcuni CD recenti — magari di artisti indipendenti o album usciti solo in edizione limitata — possono diventare vere e proprie rarità, con prezzi che superano di gran lunga il valore originario.
Il CD: troppo vecchio per i giovani, troppo giovane per i nostalgici
Il destino del CD è curioso: troppo recente per suscitare la nostalgia del vinile, troppo obsoleto per competere con la praticità del digitale. Rimane in una terra di mezzo dove rischia di essere dimenticato. Eppure, nonostante tutto, conserva un suo fascino: è l’ultimo supporto fisico che ha unito qualità audio, praticità e accessibilità su larga scala.
Chissà che in futuro non assista anche lui a una riscoperta. Intanto, se hai un album del cuore che non trovi più, forse è il momento di cercarlo prima che diventi introvabile. O prima che tu debba pagarlo quanto una rarità da museo.
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File.41: Raia - intervista

Il nuovo singolo del nostro ospite è "Oceani di parole"
“Oceani di Parole” è il nuovo singolo di Raia su etichetta Ourtime. Scritto dallo stesso Raia con Febo e Marco Guazzone, racconta un amore perduto ma ancora vivo nei ricordi e lo fa attraverso un mood leggero dalle sonorità pop.
Un testo immediato che colpisce dritto al cuore; Raia dipinge immagini, vivide di un sentimento che, pur cambiando forma, non si spegne mai del tutto. “Oceani di parole” è una canzone per chi ha amato, per chi ha perso, ma soprattutto per chi sa che certi legami restano per sempre.
Un amore che si perde, ma non scompare mai davvero. In questo brano Raia mette la parola “fine” in musica, raccontando quel legame che, pur spezzandosi, continua a esistere nei ricordi. L’artista, senza filtri, si mostra con sincerità e senza timore scoprendo così le proprie fragilità.
“Oceani di parole” mescola malinconia e dolcezza, lasciando spazio a quella sensazione sospesa tra passato e presente.
“Vorrei trasmettere, nel viaggio di chi ascolta, la malinconia che si crea quando si perde la persona amata - racconta Raia. Rimangono le immagini positive, delle istantanee dolcissime di un passato senza soffermarsi su tutti quegli aspetti tristi che il distacco porta con sé. Il tema centrale è l’eternità dell’amore nei ricordi, potranno sbiadire ma resteranno sempre lì, anche quando la realtà prende strade diverse”.
Biografia
Pasquale Raia, classe ‘96 nasce a Scafati in provincia di Salerno. Inizia a studiare pianoforte e canto all’età di 12 anni, seguendo le orme della madre. Nel 2017 fonda, insieme ai suoi amici, la band tributo ai Coldplay denominata “Colorplay” e si esibisce negli anni in tutto il Centro e Sud Italia. Contemporaneamente si iscrive al conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno dove consegue la laurea magistrale in canto pop (nel 2021) e incomincia a farsi spazio nel panorama musicale Campano ed Italiano partecipando alla trasmissione su Rai1 “Mezzogiorno in famiglia” e recitando una scena nella fiction “E’ arrivata la felicità” in onda su Rai2. Dal 2019 si dedica completamente alla musica live, alla scrittura dei suoi brani per inseguire così il suo più grande sogno: firmare il primo contratto discografico. Nel 2022 Raia è stato l’opening-act dei due importanti appuntamenti conclusivi de “La mia voce tour 2022” di Fabrizio Moro: il 18 dicembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano) e il 21 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma. Nello stesso anno Raia pubblica, con l’etichetta Mind the Gap, i singoli: “Cerchio perfetto”,“Cosa siamo per davvero”. Nel 2023, per la stessa label, escono i brani “Pezzo poetico” e “Ora”. Raia ha partecipato al cortometraggio, uscito a maggio 2024, che la band dei Coldplay ha voluto realizzare dal titolo “Tutto passa - A tribute to Napoli by Coldplay”, diretto da Stillz, regista e fotografo di origini colombiane già al fianco di Bad Bunny e Rosalía. Il corto contiene alcuni spezzoni dei due concerti della band al Maradona di Napoli e immagini della città. Nel corto, Raia canta in Piazza del Plebiscito, il brano “The scientist”.
La nostra intervista con Raia andrà in onda:
Venerdì 11 aprile alle 16:35 e martedì 15 aprile alle 10:10.