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Sanremo 2016: le nostre interviste
Gli Stadio vincono il Festival di Sanremo 2016

Con "Un giorno mi dirai" trionfano all'Ariston
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Sanremo 2016: la finale
DIARIO DA SANREMO
La lunga diretta della serata conclusiva del 66° Festival
Si parte con il ripescaggio della canzone tra le cinque finite in zona rossa e siamo d'accordissimo sulla scelta di Irene Fornaciari, che ha una bella canzone che non è stata compresa come merita. Pertanto, fuori Bluvertigo, Neffa, Zero Assoluto e Dear Jack.
Poi, dopo il balletto iniziale di Roberto Bolle e la doverosa esibizione del vincitore delle Nuove Proposte Francesco Gabbani, parte la gara a 16. E, visto che siamo alla finale, sbilanciamoci pure, rivelando i nostri gusti.
Canzone più bella? Quella di Patty Pravo, "Cieli immensi", un piccolo capolavoro.
Canzone più radiofonica? Alessio Bernabei, con "Noi siamo infinito".
Canzone preferita e per la quale tifiamo? Francesca Michielin con "Nessun grado di separazione".
Canzone più emozionante? Gli Stadio con "Un giorno mi dirai".
Canzone più sorprendente? "Il primo amore non si scorda mai" di Enrico Ruggeri.
Canzone che più ci ha deluso? Caccamo e Iurato con "Via da qui".
Come prevedibile, Virginia Raffaele rientra in se stessa per quest'ultima finale. Il che è cosa buona.
A furor di popolo, Cristina D'Avena sale sul palco dell'Ariston ed è una festa: "Il valzer del moscerino", "Kiss me Licia", "Occhi di gatto", "La canzone dei Puffi" e poi "La pioggia". Tutti impazziscono in sala stampa: tornare bambini, è vero, fa bene.
Le esibizioni si susseguono velocemente e non si può non nominare gli irresistibili gli Elio e le Storie Tese in veste Kiss.

05 - Lorenzo Fragola
06 - Patty Pravo
07 - Clementino
08 - Noemi
09 - Rocco Hunt
10 - Arisa
11 - Annalisa
12 - Elio e le Storie Tese
13 - Valerio Scanu
14 - Alessio Bernabei
15 - Dolcenera
16 - Irene Fornaciari
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Sanremo 2016: Quarta serata

DIARIO DA SANREMO
Il festival proclama il primo vincitore: è Francesco Gabbani
Serata che si apre con la gara tra le Nuove Proposte rimaste: Mahmood, Francesco Gabbani, Chiara Dello Iacovo ed Ermal Meta. L'esito sarà comunicato nel corso della trasmissione. Il Premio Sala Stampa "Lucio Dalla" va a Chiara Dello Iacovo (che poi passerà a salutarci in sala stampa, gesto molto carino), quello della critica "Mia Martini" a Francesco Gabbani. Ed è proprio quest'ultimo, che per un'ora ieri era stato addirittura fuori dalla gara, a trionfare. Francesco Gabbani, con la sua iper-radiofonica "Amen", vince la sezione Nuove Proposte. Seconda Chiara Dello Iacovo, poi Ermal Meta ed infine Mahmood.
Viene risolto in maniera elegante, nel contempo, il caso Miele, eliminata in maniera rocambolesca per un problema nel processo di votazione: non potendo modificare il regolamento del Festival stesso, Carlo Conti ha deciso di invitare la cantante ad aprire la quarta serata. Un bel gesto di scuse che pensiamo Miele ed il suo gruppo avrà gradito, dal momento che la visibilità ottenuta in queste ore ed i numerosi attestati di solidarietà dalla rete hanno sicuramente giovato alla sua notorietà. Non a caso, forse, Miele in questo momento è la più suonata dalle radio tra le Nuove Proposte.
Il nuovo travestimento di Virginia Raffaele è un suo classico: Belen Rodriguez. Bravissima, ma stavolta siamo ben lontani dalla genialità delle precedenti imitazioni. E, diciamolo, speriamo di vedere Virginia interpretare se stessa almeno domani.
Questa serata vede sfilare ancora una volta i 20 Campioni, per la seconda esecuzione del brano in gara: si succedono Annalisa, Zero Assoluto, Rocco Hunt, Irene Fornaciari, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, Enrico Ruggeri, Francesca Michielin, Elio e le Storie Tese, Patty Pravo, Alessio Bernabei, Neffa, Valerio Scanu, Dear Jack, Noemi, Stadio, Arisa, Lorenzo Fragola, Bluvertigo, Dolcenera e Clementino.
Superospite della serata è Elisa che, dopo un medley composto da "Luce (Tremonti a Nord-Est)", "Gli ostacoli del cuore" e "L'anima vola", presenta il suo ultimo singolo "No Hero".

Sanremo 2016: Terza serata

DIARIO DA SANREMO
Gli Stadio vincono la gara. Scoppia il caso Miele-Gabbani
Torniamo allo spettacolo: Carlo Conti, forte di un 49,91% di share che annienta la tradizione di un calo fisiologico nella seconda serata, va avanti come un treno. Un po' più disinvolti Madelina Ghenea e Gabriel Garko, mentre Virginia Raffaele si camuffa da Donatella Versace, indovinando per la terza volta consecutiva il personaggio.
Abbiamo Marc Hollogne in apertura e poi la gara delle cover che non staremo qui ad elencare. Sono tutte versioni piacevoli, ognuno ama le proprie anche per l'amore verso l'originale stessa.
Alla fine vinceranno (meritatamente) gli Stadio con una versione commuovente de "La sera dei miracoli" di Lucio Dalla. Ci sono cinque gruppi da quattro artisti qualcuno, nei quali la spuntano rispettivamente Noemi ("Dedicato" della Berté), Clementino ("Don Raffae" di De André), Rocco Hunt ("Tu vuo' fa l'americano" di Carosone), Valerio Scanu ("Io vivò (senza te)" di Battisti) e, appunto, gli Stadio.
Personalmente, ho trovato la prova di Francesca Michielin ("Il mio canto libero" di Battisti) praticamente perfetta.
Poi, ecco i superospiti: onore al cinquantenario dei Pooh, che approdano all'Ariston in formazione a cinque, quella che per tutto l'anno suonerà per chiudere la bella carriera di questo gruppo storico. Gli snob possono pure storcere il naso, ma l'esibizione è stata fantastica e preso pubblicheremo il video girato al Roof, dove cantiamo tutti.

Ci si chiede ancora una volta che senso abbia il siparietto dei coniugi Salamoia, ma un giorno capiremo.
La serata si conclude con Hozier e poi il verdetto che porta alla vittoria di questa piacevole (ma lunghissima) serata la band di Gaetano Curreri.
Domani prima finale, quella delle Nuove Proposte: Chiara Dello Iacovo, Ermal Meta, Mahmood e, bizzarramente, Francesco Gabbani.
Torniamo infatti all'inizio di questo racconto, quando ad un certo punto, ci viene chiesto di rivotare per il match Miele-Gabbani ed il risultato viene ribaltato. A farne le spese è Miele, ed è triste vedere la sua disperazione: una cosa è perdere uno scontro, un'altra credere di averlo vinto, gioire e poi vedersi strappare la vittoria.
Nulla da togliere a Gabbani, che ha un ottimo brano radiofonico, ma qui si tratta di riparare nella maniera migliore ad un problema tecnico. Il televoto, che conta il 50%, ha decretato la vittoria di Miele. Il restante 50%, quello della sala stampa dell'Ariston, non è stato calcolato correttamente. Il computo corretto avviene dopo una seconda votazione. Che però, ovviamente, potrebbe essersi inquinata, condizionata, alterata. E che, forse, avrebbe dovuto comportare un secondo televoto, per agire in contemporanea.
A questo punto, la soluzione migliore sarebbe quella, emendando il regolamento, di riammettere Miele in gara e, domani, fare un confronto a cinque. Questa è la nostra opinione: nulla toglie a Gabbani, ma almeno mette una pezza su un episodio imbarazzante che ha avuto come vittima la povera Miele.
Sanremo 2016: Seconda serata

DIARIO DA SANREMO
Lo show avanza perfettamente. Fin troppo
Ma dove sono finiti quei festival imperfetti di una volta? Quelli dove qualcosa di sbagliato comunque capitava e se ne poteva parlare per giorni. La macchina da guerra rodata di Carlo Conti avanza invece senza sbavature, perdendo quel senso di imprevedibilità tipico di Sanremo.
Se proprio un difetto lo vogliamo trovare è il meccanismo della gara tra le Nuove Proposte che, dopo una sola esibizione, elimina impietosamente dei giovani che, invece, meriterebbero una seconda prova. Ecco quindi che, subito, le prime due sfide eliminano Cecile e Irama, entrambi con proposte interessanti e premiano gli altrettanto interessanti Chiara Dello Iacovo ed Ermal Meta. Dispiace per gli eliminati, che avevamo avuto modo di conoscere in questi giorni. Oggi, poi, al Palafiori si sono tenute diverse conferenze stampa ed avevamo apprezzato la freschezza di entrambi.
Dopo l'apertura con i Salut Salon, parte la gara. Di Conti c'è poco da dire. Madelina Ghenea e Gabriel Garko permangono invece nel loro ruolo di belli senza portare grandi contributi nella conduzione. Il fenomeno è solo Virginia Raffaele che diventa, per questa seconda serata, la divina Carla Fracci. Una Carla Fracci eccezionale, per la precisione. Si ride, e tanto.
Momenti di euforia in sala stampa all'esibizione di Eros Ramazzotti: tutti a cantare i suoi successi, in un improvviso ritorno degli anni di sua maggiore visibilità, quando dopo Eros non ce n'era per nessuno. Meno efficace l'apparizione di una star come Ellie Goulding, famosa ma sconosciuta probabilmente alla maggior parte dei telespettatori.
Meglio la parentesi hollywoodiana con la bellissima Nicole Kidman, sofisticata come le attrici sanno essere ma anche ragionevolmente simpatica.
Veniamo alle canzoni: bello il blues di Dolcenera, grintoso e cantato perfettamente.
Non funziona benissimo invece Clementino, che ha un brano interessante ma poco adatto alla kermesse. Siamo piacevolmente stupiti dalla bellezza del brano di Patty Pravo: probabilmente la melodia migliore tra quelle sentite, seppur penalizzata dall'imperfezione di lei. Ma, d'altra parte, la Nicoletta nazionale canta così e forse per questo la amiamo.
Il pezzo di Valerio Scanu è discreto e la sua voce è sicura e pulita, anche se non lascerà il segno nella classifica.
Francesca Michielin? Ci ha incantati, con la sua voce e con la struttura della sua "Nessun grado di separazione". Bene anche Alessio Bernabei, con una canzone già bella pronta per un grande airplay radiofonico: la sua coraggiosa scelta solista parte con un pezzo molto riuscito. Bravo.
Elio e le Storie Tese, come sempre, fanno storia a sè. "Vincere l'odio" non ha la genialità de "La terra dei cachi" o "La canzone mononota". E' meno d'effetto, ma è comunque un esperimento strepitoso: una canzone fatta di ritornelli, senza strofe. Solo loro potevano costruirla, è chiaro. Ma dubitiamo che guadagnerà il secondo posto come le due precedenti partecipazione della band.
Neffa? Pezzo banale, solito stile. Per noi il meno efficace della serata.
Annalisa ha scelto una canzone forse meno incisiva di quella dell'anno scorso, ma è ulteriormente cresciuta artisticamente. Nella sua "Il diluvio universale" si concede pure la parolaccia, ma lo fa con la sua solita grazia. Ha una voce perfetta, un'intonazione naturale impressionante e la vediamo veleggiare piuttosto in alto.
Chiudono gli Zero Assoluto. Canzone nel loro stile, onesta e pulita. Farà felice soprattutto i loro fan, senza altre mire.
Una nota di merito al finale con Nino Frassica che, dopo le risate nella sua intervista doppia con Garko, ci regala pure il magone con una canzone sui migranti vittime del mare. Una veste inedita per il comico. E ricordiamo anche la partecipazione di un talento - in tutti i sensi - come Ezio Bosso: quanta umanità, quanta emozione!
Invece la domanda che dobbiamo porci è: che senso ha avuto la comparsata di Antonino Canavacciuolo?
Si termina, prima della linea al Dopofestival, con la classifica parziale, definita dal televoto e dalla sala stampa (dove ha votato anche chi scrive): i primi sei sono Clementino, Annalisa, Valerio Scanu, Francesca Michielin, Elio e le Storie Tese e Patty Pravo. A rischio, nella zona rossa, finiscono Dolcenera (inspiegabilmente), Neffa, Alessio Bernabei e gli Zero Assoluto.
Domani serata di cover e di altri due match tra le Nuove Proposte (Francesco Gabbani vs. Miele e Mahmood vs. Michael Leonardi). Ospiti saranno Hozier, l'attore Marc Hollogne e, soprattutto, i Pooh nella loro formazione a cinque, in questo loro ultimo anno di attività.
Sanremo entra nel vivo e noi ve lo raccontiamo da qui, dove tutto accade.
(Gianluca Mura)
Sanremo 2016: Prima serata

DIARIO DA SANREMO
Il Festival parte con il piede giusto. Successo per Pausini ed Elton John
Guardando gli ascolti, che decretano un 49,5% di share con 11 milioni di ascoltatori, i commenti sulla prima serata del 66° Festival si fanno più complicati perché, qualcunque cosa possa essere stata sbagliata, non ha avuto nessun effetto negativo. Il fatto è che, di sbagliato, in questo esordio sanremese, non c'è stato praticamente nulla. Perfetta la conduzione di Carlo Conti: ancora una volta lascia spazio alle canzoni, si fa di lato e si limita ad esercitare il mestiere che conosce molto bene. Mai un eccesso, laddove il suo predecessore più affine, Baudo, a volte scivolava.
La serata, che ha proposto principalmente le esibizioni dei primi dieci Campioni, ha avuto diversi protagonisti. Si comincia con il centenario Giuseppe Ottaviano, uomo di una lucidità ed energia strabiliante: un bel momento.
Solare come sempre Laura Pausini, superospite italiana: canta tre brani storici e poi propone "Simili", dal suo ultimo omonimo album. Ma la vera emozione è stata l'esibizione di Elton John, con la sala stampa emozionata ad ascoltate una leggenda del pop. Sir Elton propone "Your song", "Sorry seems to be the hardest word" e la nuova "Blue wonderful".

Ma veniamo alle canzoni in gara: Lorenzo Fragola ("Infinite volte") ha un bel pezzo, che forse non funziona al primo ascolto. Stesso problema per Noemi ("La borsa di una donna"), con una canzone che potrebbe diventare un classico ma non può essere assimilata subito.
I nuovi Dear Jack di Leiner ("Mezzo respiro") potrebbero funzionare alla radio, ma il cambiamento di frontman potrebbe cambiare anche il destino di questa band.
Meno incisiva del previsto la canzone di Giovanni Caccamo e Deborah Iurato ("Via da qui"): per essere stata annunciata come possibile coppia vincitrice, è piuttosto deboluccia, nonostante la firma di Sangiorgi.
Gli Stadio hanno una canzone struggente ("Un giorno mi dirai"), una delle più belle presentate. Curreri non la canta benissimo per un problema alle spie. Speriamo nella prossima esibizione.
Anche Arisa ha un grande pezzo ("Guardando il cielo") che tecnicamente esegue alla perfezione. Grandissimo anche Enrico Ruggeri ("Il primo amore non si scorda mai"), con una canzone veloce, ritmata e molto più avanti di gente con metà dei suoi anni.
Qualche problema invece per i Bluvertigo ("Semplicemente"): il brano non è male, anzi. Il problema è stato la tenuta vocale di Morgan.
Una bella botta di vita invece l'arrivo di Rocco Hunt ("Wake up"), il primo che ci fa ballare. Grande.
Bella anche la canzone di Irene Fornaciari ("Blu"), penalizzata dall'orario: non meritera di essere nelle ultime posizioni e speriamo risalga.
Mentre siamo a villa Ormond per il Dopofestival, arrivano gli esiti del voto, diviso tra sala stampa e televoto.
Nelle prime 6 posizioni ci sono gli Stadio, Enrico Ruggeri, Lorenzo Fragola, Rocco Hunt, Arisa, Caccamo e Iurato. A rischio invece (ovvero nelle ultime posizioni) Irene Fornaciari, Noemi, Bluvertigo, Dear Jack.
Sanremo: pronti al via

DIARIO DA SANREMO
Oggi la conferenza stampa di avvio del Festival
Oggi, vigilia della partenza, i giochi iniziano a farsi serrati e gli artisti in gara hanno fatto le prove al Teatro Ariston. Per molte ore, tutti irreperibili. I discografici rispondono al telefono a fatica, perchè a loro volta coinvolti nella sessione di prova. Nel frattempo, cresce la febbre da selfie e in molti bivaccano agli ingressi degli hotel più gettonati dai vip.
Si è tenuta a fine mattinata la prima conferenza stampa, quella di apertura ufficiale della settimana sanremese e, finalmente, assieme a Carlo Conti, Virginia Raffaele e Madalina Ghenea è comparso Gabriel Garko, fugando ogni dubbio sulla sua presenza sin dalla prima serata.
Domani si esibiranno i primi dieci Campioni che, in ordine alfabetico sono: Arisa, Bluvertigo, Caccamo-Iurato, Dear Jack, Lorenzo Fragola, Irene Fornaciari, Noemi, Rocco Hunt, Enrico Ruggeri e gli Stadio. Aldo Giovanni & Giacomo saranno sul palco con la loro comicità e, tra gli ospiti, Elton John, Maitre Gims e Laura Pausini. Inoltre, domani partirà pure il Dopofestival di Nicola Savino, Max Giusti e Gialappa's.
Insomma, tutto è pronto. Il sessantaseiesimo Festival può iniziare la sua storia.
Sanremo: domenica di pioggia

DIARIO DA SANREMO
Poche ore al Festival numero 66
Tutto sembra pronto, nonostante sia domenica e non sia ancora partita l'isteria collettiva: il Palafiori è semivuoto, sebbena sia stata inaugurata proprio oggi, con Veronica Maya come madrina, la nuova Casa Sanremo. I tir di Piazza Colombo sono coperti dai teloni, muti. Poca folla anche davanti al Teatro Ariston. Ma è domenica, come si diceva.
I giornalisti e gli inviati in genere sono già arrivati in forze in città ed il primo evento, dopo la tradizionale capatina all'Ariston per ritirare il tanto agognato pass, è senz'altro il brindisi offerto dalla Rai a tutti gli inviati al Festival. Ospiti i conduttori: arrivano Carlo Conti, Virginia Raffaele e Madalina Ghenea, giusto il tempo per una foto opportunity. Assente (giustificato) Gabriel Garko, ancora convalescente dopo la brutta esperienza di qualche giorno fa. A Conti qualcuno riesce a strappare due parole, ma le due primedonne sono letteralmente trascinate fuori senza rilasciare interviste. Poco simpatico, a onor del vero.
Al buffet si ritrovano tutti i giornalisti storici del Festival: dal decano Mario Luzzatto Fegiz a Marinella Venegoni, da Luca Dondoni a Giò Alajmo. Arriva anche il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, al quale facciamo qualche domanda. Per il resto, mentre batte forte la musica offerta da RadioDue, si mangia il finger food ed in pratica, si cena.
A Sanremo piove. Il Festival comincia tra meno di due giorni e c'è atmosfera di attesa. Dicono che i cantanti, quest'anno, saranno ancora più blindati del solito. Inutile stare alle conferenze stampa al Palafiori: meglio dare la caccia negli alberghi, sperando di strappare un paio di domande. Perchè, in effetti, tutti i cantanti stanno per entrare nella bolgia e l'entourage fa barriera: garantite solo interviste con grandi media. Gli altri si arrangino.
Comunque, domani inizieremo il nostro lavoro. Parte la settimana sanremese. Sarà una giornata di corse, ma anche di divertimento. Perchè, nonostante l'impazzimento generale, Sanremo rimane Sanremo.
(g.m.)
