Settembre 2023
Vasco Rossi: "Gli sbagli che fai" è il nuovo singolo

COMUNICATO STAMPA
La canzone sigla de “Il Supervissuto” sottotitolo: voglio una vita come la mia
“Gli sbagli che fai”, la canzone inedita scritta appositamente per la sigla della docuserie “Il Supervissuto” Sottotitolo: Voglio una vita come la mia, sarà disponibile, via Virgin/Universal, su tutte le piattaforme digitali, in contemporanea con il rilascio della serie in esclusiva su Netflix: mercoledì 27 settembre. L’occasione dunque ha fatto la canzone, in perfetta sintonia con il viaggio intro e retrospettivo che ha vissuto durante le riprese dei 5 episodi.
Per la prima volta Vasco si racconta in prima persona: parla di sé, della sua “straordinaria vita spericolata e supervissuta”, apertamente e liberamente davanti alla telecamera di Pepsy Romanoff. Molto spazio alla musica, le sue canzoni, immortali, seguono passo per passo la sua vita.
“Un selfie lungo 5 ore”, così ha definito Vasco la sua versione dei fatti: un racconto onesto e sincero, tra pubblico e privato, la sua carriera artistica e il suo percorso di vita, dall’inizio a oggi. Ripensa con affetto a quel ragazzo pieno di sogni che voleva una vita a modo suo, agli errori commessi:
“Sono diventato quello che sono grazie anche agli sbagli che ho fatto!
Sempre a correre, correre
Scappando da che…
Sempre a prendere, prendere
che non si sa mai
A cercar di correggere gli sbagli che fai"
“Ho passato una sera con me..” è l’incipit della canzone: “un viaggio all’interno di sè stessi alla ricerca di un “sè” che non esiste, ma è solo un illusione.. Tutto cambia tutto si trasforma, anche noi siamo “un processo” sempre in divenire, come tutto nell’universo. È Una canzone sulla condizione umana. Alla continua ricerca di un “centro di gravità permanente” che non può esistere e di un senso che non sempre c’è.”
Nella canzone la frase principale arriva verso la fine: “Prendimi la mano e raccontami che niente è impossibile”
“Tutti gli artisti fanno questo - spiega ancora Vasco - ti prendono la mano e ti portano in un mondo altro facendoti credere che niente è impossibile”.
L’elogio dell’arte che regala l’illusione di credere. Anche solo con una canzone la mente può scacciare via tutti i pensieri e portarti là dove tutto è possibile.
Per la prima volta Vasco si racconta in prima persona: parla di sé, della sua “straordinaria vita spericolata e supervissuta”, apertamente e liberamente davanti alla telecamera di Pepsy Romanoff. Molto spazio alla musica, le sue canzoni, immortali, seguono passo per passo la sua vita.
“Un selfie lungo 5 ore”, così ha definito Vasco la sua versione dei fatti: un racconto onesto e sincero, tra pubblico e privato, la sua carriera artistica e il suo percorso di vita, dall’inizio a oggi. Ripensa con affetto a quel ragazzo pieno di sogni che voleva una vita a modo suo, agli errori commessi:
“Sono diventato quello che sono grazie anche agli sbagli che ho fatto!
Sempre a correre, correre
Scappando da che…
Sempre a prendere, prendere
che non si sa mai
A cercar di correggere gli sbagli che fai"
“Ho passato una sera con me..” è l’incipit della canzone: “un viaggio all’interno di sè stessi alla ricerca di un “sè” che non esiste, ma è solo un illusione.. Tutto cambia tutto si trasforma, anche noi siamo “un processo” sempre in divenire, come tutto nell’universo. È Una canzone sulla condizione umana. Alla continua ricerca di un “centro di gravità permanente” che non può esistere e di un senso che non sempre c’è.”
Nella canzone la frase principale arriva verso la fine: “Prendimi la mano e raccontami che niente è impossibile”
“Tutti gli artisti fanno questo - spiega ancora Vasco - ti prendono la mano e ti portano in un mondo altro facendoti credere che niente è impossibile”.
L’elogio dell’arte che regala l’illusione di credere. Anche solo con una canzone la mente può scacciare via tutti i pensieri e portarti là dove tutto è possibile.
(comunicato Universal Music a cura di G. Vitali)
Luciano Ligabue: esce il nuovo album di inediti "Dedicato a noi"

COMUNICATO STAMPA
Dal 9 ottobre in tour in tutta Italia (prime due date all’Arena di Verona)
Anticipato dai singoli “Riderai” e “Una canzone senza tempo”, venerdì 22 settembre, esce “DEDICATO A NOI” (Warner Music Italy), il quattordicesimo album di inediti di LUCIANO LIGABUE e la venticinquesima uscita discografica della sua carriera ultra-trentennale, che arriva a distanza di tre anni dalla pubblicazione dell’ultimo album di inediti “7” e della raccolta “77+7”.
“DEDICATO A NOI” è disponibile in digitale e nei formati fisici CD, CD deluxe, vinile, box numerato (in esclusiva per Warner Music Italy Shop), doppio vinile blu (in esclusiva per Amazon.it), doppio vinile giallo (in esclusiva per la Discoteca Laziale), doppio vinile rosso (in esclusiva per Feltrinelli) e doppio vinile verde (esclusiva Indie). Le versioni doppio vinile colorato contengono la bonus track “Non cambierei questa vita con nessun’altra”, brano pubblicato a maggio 2022 con cui Luciano Ligabue ha aperto l’evento “30 ANNI IN UN GIORNO” tenutosi il 4 giugno 2022 all’RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo).
Come per tutti i suoi dischi, Luciano Ligabue ha firmato testi e musiche di “DEDICATO A NOI”, album prodotto da Luciano e Fabrizio Barbacci, coprodotto da Niccolò Bossini, con la produzione esecutiva di Claudio Maioli per Zoo Aperto.
Oltre ai due singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album, “Riderai” (online il video lyric del brano, con la regia di Arnaldo Catinari e il montaggio curato da Riccardo Guernier) e “Una canzone senza tempo” (online il videoclip, per la regia di Bendo - Lorenzo Silvestri & Andrea Santaterra), “DEDICATO A NOI” contiene “Così come sei”, brano presentato in anteprima live a luglio in occasione dei concerti allo Stadio San Siro di Milano e allo Stadio Olimpico di Roma.
Questa la tracklist di “DEDICATO A NOI”: “Così come sei”, “La parola ‘amore’”, “La metà della mela”, “Dedicato a noi”, “Musica e parole”, “Una canzone senza tempo”, “Quel tanto che basta”, “Niente piano B”, “Chissà se Dio si sente solo”, “Stanotte più che mai” e “Riderai”.
Registrato e mixato da Paolo Alberta presso Zoo Studio a Correggio (Reggio Emilia) con registrazioni e missaggi addizionali a cura di Guglielmo Ridolfo Gagliano e masterizzato da Greg Calbi e Steve Fallone presso Sterling Sound a New York City, l’album “DEDICATO A NOI” è stato suonato da Luciano Ligabue (chitarre e tastiere), Lenny Ligabue (batteria e cori), Niccolò Bossini (chitarre, basso e cori), Guglielmo Ridolfo Gagliano (basso, tastiere, pianoforte e cori), Fabrizio Barbacci (chitarra acustica e cori) e Paolo Alberta (percussioni) a cui si sono aggiunti per alcuni brani Max Cottafavi (chitarre in “Così come sei”, “La parola ‘amore’”, “Musica e parole”, “Una canzone senza tempo”, “Stanotte più che mai” e “Non cambierei questa vita con nessun’altra”), Fede Poggipollini (chitarre in “La metà della mela” e “Niente piano B”) e Luciano Luisi (pianoforte in “La metà della mela”, “Dedicato a noi”, “Musica e parole”, “Quel tanto che basta”, “Chissà se Dio si sente solo”, “Stanotte più che mai” e “Riderai”, tastiere in “Chissà se Dio si sente solo” e cori in “Dedicato a noi”).
Dopo aver suonato in “Taca banda” (“Arrivederci, mostro!”, 2010) e sul finale de “La cattiva compagnia” (“Start”, 2019), per la prima volta Lenny Ligabue, il primogenito di Luciano, ha suonato la batteria in tutti i brani di un album del Liga. Per “DEDICATO A NOI” è stato anche assistente alle registrazioni.
Dopo aver fatto “urlare contro il cielo” di Milano e Roma 100.000 persone che a luglio hanno assistito ai due eventi allo Stadio San Siro e allo Stadio Olimpico, LUCIANO LIGABUE si prepara a tornare sulle scene live con un tour che lo vedrà protagonista prima all’Arena di Verona, il 9 e 10 ottobre, e poi nei palasport delle principali città italiane.
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Sanremo, riapre la Sala Stampa Ariston Roof

COMUNICATO STAMPA RAI
Al Palafiori, a pieno regime, la Sala Stampa Lucio Dalla
Promessa mantenuta. Lo aveva detto Amadeus nell’ultima conferenza stampa della passata edizione del Festival di Sanremo e lo aveva ribadito l’Amministratore delegato Roberto Sergio durante la presentazione dei Palinsesti a Napoli: adesso è realtà. Dopo 3 anni, la Sala Stampa Ariston Roof, all’interno del Teatro Ariston di Sanremo, riapre e torna come nel passato ad ospitare tutti gli operatori dell’informazione accreditati alla manifestazione e tutto ciò con la capienza delle edizioni pre covid.
A pieno regime anche la Sala Stampa Lucio Dalla, tradizionalmente ospitata presso il Palafiori di Sanremo.
“Si tratta di un impegno produttivo importante – dichiara l’Amministratore delegato Roberto Sergio - ottenuto grazie al lavoro di squadra della Direzione Produzione Tv, di quella Intrattenimento Prime Time e della Direzione dell’Ufficio Stampa Rai, che ha richiesto la rimodulazione di tutti gli spazi di lavoro, senza sacrificare nessuna delle tante realtà e strutture che contribuiscono al successo del più importante evento aziendale. Un ringraziamento doveroso anche al Casinò di Sanremo - conclude Sergio - per la grande disponibilità dimostrata negli anni precedenti che ha permesso nelle tre edizione passate di poter comunque allestire uno spazio per la stampa”.
“Abbiamo lavorato con le altre Direzioni per ottenere questo risultato - commenta il Direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea - in quanto la 'sala stampa' ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale per il Festival di Sanremo, il più grande evento della Rai. Riportarla all’Ariston dimostra quanto la Rai creda in questa collaborazione e la ritenga parte integrante della manifestazione”.
A pieno regime anche la Sala Stampa Lucio Dalla, tradizionalmente ospitata presso il Palafiori di Sanremo.
“Si tratta di un impegno produttivo importante – dichiara l’Amministratore delegato Roberto Sergio - ottenuto grazie al lavoro di squadra della Direzione Produzione Tv, di quella Intrattenimento Prime Time e della Direzione dell’Ufficio Stampa Rai, che ha richiesto la rimodulazione di tutti gli spazi di lavoro, senza sacrificare nessuna delle tante realtà e strutture che contribuiscono al successo del più importante evento aziendale. Un ringraziamento doveroso anche al Casinò di Sanremo - conclude Sergio - per la grande disponibilità dimostrata negli anni precedenti che ha permesso nelle tre edizione passate di poter comunque allestire uno spazio per la stampa”.
“Abbiamo lavorato con le altre Direzioni per ottenere questo risultato - commenta il Direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea - in quanto la 'sala stampa' ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale per il Festival di Sanremo, il più grande evento della Rai. Riportarla all’Ariston dimostra quanto la Rai creda in questa collaborazione e la ritenga parte integrante della manifestazione”.
(Ufficio stampa Rai)
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Zucchero per la prima volta al cinema con un film documentario

COMUNICATO STAMPA
"ZUCCHERO- Sugar Fornaciari", anteprima il 21 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, nelle sale il 23-24-25 ottobre.
Zucchero “Sugar” Fornaciari arriva per la prima volta al cinema con il film documentario “ZUCCHERO - Sugar Fornaciari” di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano.
Il film documentario, che sarà presentato in anteprima alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma il 21 ottobre e sarà nelle sale il 23-24-25 ottobre, racconta lo straordinario artista attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici come Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici. Un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal “World Wild Tour”, il suo ultimo e trionfale tour mondiale, va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilità dell’uomo.
«Zucchero è coerente nelle sue contraddizioni e per questo interessante – dichiarano i registi Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano – È un personaggio vibrante che mette assieme la cultura emiliana, a cui torna anche nelle canzoni che ha scritto in questi anni, e il luogo dove ha iniziato la carriera: la Versilia. L’Emilia è il ponte con gli Stati Uniti, con il blues e con quella cultura contadina che l’emigrazione ha sparso nel nuovo continente e che è tornata a noi e, ovviamente, a Zucchero attraverso la musica. Zucchero ha quindi messo in connessione la cultura rurale con quella nera e americana. Un’operazione rischiosa e dalla bassissima possibilità di successo che invece ha funzionato in tutto il mondo. Zucchero è figlio del ‘900, innovatore musicale del suo secolo e sapiente mescitore del suono delle origini alle tendenze musicali contemporanee».
“ZUCCHERO - Sugar Fornaciari” è una produzione K+, in collaborazione con Adler Entertainment e Ela Film, ed è distribuito da Adler Entertainment.
RTL 102.5 è la radio ufficiale del film documentario.
Con 114 concerti in 3 continenti, passando per 36 nazioni e 90 città, più di 500 mila chilometri percorsi in 17 mesi per portare la sua musica in giro per il mondo e oltre UN MILIONE di spettatori, il “World Wild Tour” (che lo scorso anno ha registrato il tutto esaurito alla Royal Albert Hall di Londra e all’Arena di Verona con 14 concerti) ha toccato, solo nel 2023, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti, Bulgaria, Romania, Croazia, Montenegro, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Austria, Liechtenstein, Spagna e ovviamente Italia, riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e di critica.
32 date sold out nelle più suggestive location italiane nel 2022 e nel 2023, senza dimenticare il grande ritorno dell’artista nella sua città per due concerti mozzafiato alla RCF Arena di Reggio Emilia, che hanno celebrato e ripercorso la quarantennale carriera di Zucchero.
Negli ultimi due anni in giro per il mondo Zucchero ha vissuto tanti momenti indimenticabili: solo per citarne alcuni, è stato protagonista dell’importante show-evento con Eric Clapton al Waldbühne di Berlino, ha aperto per la seconda volta nella sua carriera il concerto dei Rolling Stones alla Veltins-Arena di Gelsenkirchen (Germania), è stato in Nord Europa e in America in tour con Andrea Bocelli ed è stato ospite a sorpresa sul palco dei Coldplay allo Stadio San Siro di Milano.
Ad accompagnarlo in tour la sua super band internazionale composta da Polo Jones (Musical director, bass), Kat Dyson (guitars, bvs), Peter Vettese (hammond, piano and synth), Mario Schilirò (guitars), Adriano Molinari (drums), Nicola Peruch (keyboards), Monica Mz Carter (drums, percussions), James Thompson (horns, bvs), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (horns), Carlos Minoso (horns) e Oma Jali (backing vocals). Per i concerti alle Terme di Caracalla di Roma e alla RCF Arena di Reggio Emilia, sul palco anche il coro gospel Sherrita Duran Gospel Choir.
Venezia 80: ultimo atto, le premiazioni

80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 9 settembre
Eccoci giunti alla tanto attesa serata finale dell'edizione numero 80 della Mostra del Cinema di Venezia.
La bellissima e bravissima Caterina Murino, che ha condotto magnificamente la cerimonia di premiazione, è arrivata sul red carpet indossando un elegantissimo abito lungo bluette di Giorgio Armani.
Durante la serata sono stati assegnati:
il Leone d’Oro per il Miglior Film a Poor Things (Povere Creature!) di Yorgos Lanthimos, film in bianco e nero del regista greco con protagonista Emma Stone e nel cast Mark Ruffalo e Willem Dafoe, che purtroppo non erano presenti a causa dello sciopero;
Il Leone d’Argento per la Miglior Regia a Matteo Garrone per il film Io Capitano che è la commovente, drammatica e poetica, odissea contemporanea di due giovani che da Dakar in Senegal decidono di affrontare un viaggio pericoloso in un barcone pieno di migranti, per arrivare nella terra promessa, l’Italia.
Altri premi sempre importanti sono:
Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile va a Cailee Spaeny, 25 anni nata nel Missouri, che troviamo in Priscilla di Sofia Coppola.
Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile che va a Peter Sarsgaard per il film Memory di Michel Franco.
Ultimo ma comunque molto importante il Premio Marcello Mastroianni che va a Seydou Sarr, un giovane attore emergente che ha ottenuto il riconoscimento grazie all’interpretazione nella pellicola Io Capitano di Matteo Garrone.
Per l'ultimo red carpet oltre ai premiati abbiamo visto Micaela Ramazzotti, Maggie Gyllenhaal (moglie del premiato Peter Sarsgaard), Claudia Gerini e Alba Parietti.
Si conclude con un po' di amaro in bocca la Mostra 2023, che verrà ricordata come un'edizione povera di "stelle del cinema" a causa dello sciopero. Non ci resta altro da fare che sperare si sistemino le cose e che il prossimo anno si torni alla normalità.
La bellissima e bravissima Caterina Murino, che ha condotto magnificamente la cerimonia di premiazione, è arrivata sul red carpet indossando un elegantissimo abito lungo bluette di Giorgio Armani.
Durante la serata sono stati assegnati:
il Leone d’Oro per il Miglior Film a Poor Things (Povere Creature!) di Yorgos Lanthimos, film in bianco e nero del regista greco con protagonista Emma Stone e nel cast Mark Ruffalo e Willem Dafoe, che purtroppo non erano presenti a causa dello sciopero;
Il Leone d’Argento per la Miglior Regia a Matteo Garrone per il film Io Capitano che è la commovente, drammatica e poetica, odissea contemporanea di due giovani che da Dakar in Senegal decidono di affrontare un viaggio pericoloso in un barcone pieno di migranti, per arrivare nella terra promessa, l’Italia.
Altri premi sempre importanti sono:
Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile va a Cailee Spaeny, 25 anni nata nel Missouri, che troviamo in Priscilla di Sofia Coppola.
Coppa Volpi per la Miglior interpretazione maschile che va a Peter Sarsgaard per il film Memory di Michel Franco.
Ultimo ma comunque molto importante il Premio Marcello Mastroianni che va a Seydou Sarr, un giovane attore emergente che ha ottenuto il riconoscimento grazie all’interpretazione nella pellicola Io Capitano di Matteo Garrone.
Per l'ultimo red carpet oltre ai premiati abbiamo visto Micaela Ramazzotti, Maggie Gyllenhaal (moglie del premiato Peter Sarsgaard), Claudia Gerini e Alba Parietti.
Si conclude con un po' di amaro in bocca la Mostra 2023, che verrà ricordata come un'edizione povera di "stelle del cinema" a causa dello sciopero. Non ci resta altro da fare che sperare si sistemino le cose e che il prossimo anno si torni alla normalità.
(dal nostro inviato Devis Botta)
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Venezia 80: arriva Jessica Chastain

80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 8 settembre
Ultima giornata prima del gran finale, con grande attesa per l'arrivo della bellissima e gentilissima Jessica Chastain per il film in concorso "Memory" di Michel Franco, dove l'attrice interpreta Sylvia, un’assistente sociale con una vita semplice, ordinata e organizzata tra figlia, lavoro, riunioni agli alcolisti anonimi. Tutto si stravolge quando Saul l’accompagna a casa dopo una rimpatriata tra ex compagni di scuola: questo incontro inaspettato sconvolgerà entrambi. Questa apertura della porta al passato avrà un profondo impatto sulle loro vite.
Troviamo poi "Woman of" di Małgorzata Szumowska e Michał Englert, che ha come punto centrale la vita della protagonista Aniela Wesoły, una donna trans, che viene raccontata ripercorrendo quattro decenni di storia, a partire da un momento molto particolare vissuto in Polonia durante la guerra. Storia molto ampia e commovente, che ha richiesto molti anni di lavoro.
In seguito, alle 19, è stata la volta di Stéphane Brizé con "Hors-saison", con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher.
Il protagonista Mathieu, famoso attore in procinto di compiere cinquant'anni, vive a Parigi. Alice, invece, in una piccola località di mare nella Francia occidentale, dove fa l'insegnante. Sono stati Innamorati quindici anni prima per poi separarsi successivamente. Ora il tempo è passato, ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate. Si ritroveranno in una spa, dove lui cerca di superare la malinconia.
Fuori concorso il documentario di Giorgio Verdelli su Enzo Jannacci nella Milano degli anni sessanta, che ha saputo raccontare gli esclusi, recuperando e rinnovando la canzone popolare milanese attraverso molteplici collaborazioni con artisti come: Dario Fo, Giorgio Strehler, Fiorenzo Carpi. Il titolo è "Enzo Jannacci…vengo anch'io". Enzo, con la sua straordinaria sensibilità artistica e umana, ha potuto muoversi con maestria tra canzoni d'autore, cabaret, teatro e cinema. Ci troviamo a bordo di un vecchio tram trasportati in una Milano senza tempo, che attraverso moltissime testimonianze di amici e colleghi come Vasco Rossi, Paolo Conte, Claudio Bisio, Diego Abatantuono e Roberto Vecchioni, racconta il ritratto di questo artista sorprendente e straordinario. Sul red carpet, oltre ai protagonisti dei film, hanno sfilato Ronn Moss, Delia Duran ed Alex Belli , Eva Henger e la bellissima Maria Grazia Cucinotta.
Troviamo poi "Woman of" di Małgorzata Szumowska e Michał Englert, che ha come punto centrale la vita della protagonista Aniela Wesoły, una donna trans, che viene raccontata ripercorrendo quattro decenni di storia, a partire da un momento molto particolare vissuto in Polonia durante la guerra. Storia molto ampia e commovente, che ha richiesto molti anni di lavoro.
In seguito, alle 19, è stata la volta di Stéphane Brizé con "Hors-saison", con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher.
Il protagonista Mathieu, famoso attore in procinto di compiere cinquant'anni, vive a Parigi. Alice, invece, in una piccola località di mare nella Francia occidentale, dove fa l'insegnante. Sono stati Innamorati quindici anni prima per poi separarsi successivamente. Ora il tempo è passato, ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate. Si ritroveranno in una spa, dove lui cerca di superare la malinconia.
Fuori concorso il documentario di Giorgio Verdelli su Enzo Jannacci nella Milano degli anni sessanta, che ha saputo raccontare gli esclusi, recuperando e rinnovando la canzone popolare milanese attraverso molteplici collaborazioni con artisti come: Dario Fo, Giorgio Strehler, Fiorenzo Carpi. Il titolo è "Enzo Jannacci…vengo anch'io". Enzo, con la sua straordinaria sensibilità artistica e umana, ha potuto muoversi con maestria tra canzoni d'autore, cabaret, teatro e cinema. Ci troviamo a bordo di un vecchio tram trasportati in una Milano senza tempo, che attraverso moltissime testimonianze di amici e colleghi come Vasco Rossi, Paolo Conte, Claudio Bisio, Diego Abatantuono e Roberto Vecchioni, racconta il ritratto di questo artista sorprendente e straordinario. Sul red carpet, oltre ai protagonisti dei film, hanno sfilato Ronn Moss, Delia Duran ed Alex Belli , Eva Henger e la bellissima Maria Grazia Cucinotta.
(dal nostro inviato Devis Botta)
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Venezia 80: al Lido non solo cinema ma anche tv

80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 7 settembre
Penultimo giorno di proiezioni al Lido per questa edizione della Mostra del cinema 2023.
Oggi è stata la volta del film drammatico del regista belga Fien Troch con il film intitolato "Holly", che racconta la storia di una quindicenne che proprio nel giorno in cui decide di non andare a scuola, avvisando anche l'istituto, scoppia un incendio che porta alla morte di alcuni studenti. L'insegnante, Anna, incuriosita da questa assenza, come se lei ne fosse a conoscenza, propone alla giovane di unirsi al gruppo di volontariato che lei stessa organizza. Con il suo ingresso il gruppo si rasserena e lei infonde speranza a chiunque incontra. Le persone però cominceranno assiduamente a cercarla e chiedere sempre più da lei per l'energia che porta con sé.
In seguito, è stato presentato l'ultimo film italiano del regista Giorgio Diritti, "Lubo" , il titolo deriva dal nome del protagonista, uno zingaro bianco che viene chiamato a difendere il confine svizzero dalla possibile invasione nazista. Dopo aver abbandonato i familiari, si ritroverà disperso a fare da piantone in un piccolo paese imbiancato di montagna. Viene poi a sapere che la moglie è stata uccisa dai gendarmi e che i figli gli sono stati strappati via per farli rieducare. Lubo farà di tutto per ritrovarli, anche commettendo un omicidio e rubando.
A sfilare sul red carpet della serata: Elisabetta Gregoraci, Raoul Bova, Aurora Ruffino, Dayane Mello, Margot Sikabonyi e Costanza Caracciolo.
Un evento collaterale che ha portato tanti ospiti al Lido è stato “Il Salotto delle Celebrità”. Il format dà la possibilità a brand della moda, del food & beverage e professionisti del beauty, di far ammirare le proprie creazioni ed eccellenze durante il Festival del Cinema, presentando un programma talk con ospiti dal mondo dello spettacolo ed un fitto calendario di incontri, presentazioni e interviste.
Il Salotto delle Celebrità è un hospitality talk live trasmesso in streaming web su alcune emittenti televisive regionali e nazionali, oltre che su palinsesti radiofonici, che ha l’obiettivo di raccontare in tempo reale, tramite personaggi del cinema, del teatro e del grande schermo, grandi eventi internazionali.
A fare tappa tantissimi ospiti dal mondo dello spettacolo, del cinema e della musica, tra cui: Elisabetta Gregoraci, Alba Parietti, Alessandro Cecchi Paone e il suo compagno, Oriana Marzoli, Manila Nazzaro, Anna Falchi, Emanuela Folliero, Eva Henger, Tanya La Gatta, Miriana Trevisan, Taylor Mega, Beppe Convertini, Pago e la compagna Serena Enardu, Massimiliano Morra, Massimo Boldi e molti altri.
(dal nostro inviato Devis Botta)
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Venezia 80: Liam Neeson non si presenta, grande delusione

80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 6 settembre
Siamo quasi alle battute finali dell'80esima Mostra del cinema di Venezia e cresce l'attesa di sapere chi si aggiudicherà quest'anno il prestigioso Leone d'Oro.
Grande delusione per la mancanza di Liam Neeson che era annunciato e dato per certo fino all'ultimo per il film "In the Land of Saints and Sinners" (Orizzonti extra).
Per i film in concorso è stata la volta di Matteo Garrone "Io capitano" dove racconta la storia di Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l'Europa attraversando il deserto e poi il mare, senza pensare ingenuamente a tutti i pericoli che possono incontrare. Ragazzi giovani con tutta la vita davanti che cercano di costruirla secondo i propri sogni, ma con mille difficoltà fatta di soprusi, violenze, mafia libica, torture, scafisti.
L'altro film in concorso della giornata è stato "Origin" della regista Ava DuVernay incentrato sulla vita e sul lavoro dell'autrice Isabel Wilkerson che sta vivendo un momento complicato: mentre sua madre anziana deve essere ricoverata in una casa di cura, lei deve affrontare una tragedia familiare. Supererà queste avversità e troverà la forza di reagire al dolore grazie alle ricerche che compie per realizzare il suo libro "Caste: the origin of our discontents". Quest'ultimo diventerà un autentico best seller a livello mondiale, analizzando il sistema sociale in cui viviamo e la struttura gerarchica e razzista della società americana.
Fuori concorso la proiezione di "Vivants" di Alix Delaporte che entra nella testa della protagonista Alice Isaaz che si trova catapultata nel ritmo frenetico, velocissimo nella redazione di un prestigioso network di informazione. Da stagista imparerà presto i trucchi del mestiere, trovandosi a contatto con giornalisti di grande esperienza. Si alterneranno momenti d'unione ma anche di sfide personali.
Ad accendere il red carpet della serata tra gli altri troviamo la bellissima Madalina Ghenea, Bar Raffaeli, Taylor Mega, Manila Nazzaro e Violante Placido.
(dal nostro inviato Devis Botta)
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World music: i finalisti del premio Andrea Parodi

COMUNICATO STAMPA
Si confronteranno a Cagliari dal 12 al 14 ottobre nelle finali del Premio
Sono nove i finalisti della 16a edizione del “Premio Andrea Parodi”, nove proposte stilisticamente molto variegate ma tutte legate alla world music, peculiarità della manifestazione.
Si tratta di: Carolina Alabau (Catalogna), Andrea Andrillo (Sardegna), Curamunì (Sicilia), Guido Maria Grillo (Campania), Looping Greis (Madrid), Osso sacro (Campania), Ra Di Spina (Campania), Hiram Salsano (Campania), Trillanti (Lazio).
Si confronteranno a Cagliari dal 12 al 14 ottobre nelle finali del Premio, nato per omaggiare Andrea Parodi, musicista sardo di grande rilievo prima con i Tazenda e poi nell’ambito della world music, scomparso nel 2006, ma il cui lavoro è ancora oggetto di grande attenzione e affetto. Ad esempio recentemente la sua versione di “No potho reposare” è stata inserita nel docufilm su Gigi Riva "Nel nostro cielo un rombo di tuono" di Riccardo Milani.
Il Premio a lui dedicato è realizzato dall'omonima Fondazione con la direzione artistica di Elena Ledda.
A selezionare i finalisti è stata una commissione artistica che li ha scelti fra circa 250 iscritti, quasi metà dei quali stranieri, a testimoniare il rilievo internazionale raggiunto ormai dal Premio, uno dei più importanti contest europei di world music.
Nelle finali gli artisti si esibiranno dal vivo davanti a una ampia giuria composta da autorevoli addetti ai lavori, come cantanti, autori, musicisti, responsabili di festival, manager, discografici, uffici stampa, giornalisti, critici musicali, sia italiani che internazionali.
Il vincitore assoluto avrà diritto ad una borsa di studio di € 2.500, oltre alla possibilità di esibirsi in alcuni festival partner del Parodi nel 2024, come l’European Jazz Expo (Sardegna) e Folkest (Friuli), oltre che nello stesso Premio Andrea Parodi.
Il vincitore del Premio della Critica potrà invece realizzare un videoclip professionale di un brano, prodotto dalla Fondazione Andrea Parodi.
Per alcuni dei finalisti del Premio ci sarà inoltre la possibilità di essere invitati da alcuni dei festival partner (come Mare e Miniere, Premio Bianca d’Aponte, Premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana, Mo'l'estate Spirit Festival, Musiconnect-italy).
Le precedenti edizioni del Premio sono state vinte: nel 2022 da Ual-la (Catalogna, Spagna), nel 2021 da Matteo Leone (Sardegna), nel 2020 da Still Life (Sicilia/Portogallo), nel 2019 da Fanfara Station (Tunisia, Stati Uniti, Piemonte), nel 2018 da La Maschera (Campania), nel 2017 da Daniela Pes (Sardegna), nel 2016 dai Pupi di Surfaro (Sicilia), nel 2015 da Giuliano Gabriele Ensemble (Lazio), nel 2014 da Flo (Campania), nel 2013 da Unavantaluna (Sicilia), nel 2012 da Elsa Martin (Friuli), nel 2011 da Elva Lutza (Sardegna), nel 2010 dalla Compagnia Triskele (Sicilia), nel 2009 da Francesco Sossio (Puglia).
Maggiori informazioni sul sito ufficiale:
(comunicato Ender Comunicazione)
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File.41 Speciale: un incontro con i Tazenda

Abbiamo incontrato la band sarda durante una tappa del tour estivo
A Portoscuso, paese della costa sud-occidentale della Sardegna dove mi trovavo in vacanza, si è svolta la nuova edizione della Fiera del Sud-Ovest, appuntamento ormai tradizionale del comune del Sulcis. Qui, grazie alla gentilezza di Valentina Casalena e di Luca Parodi, ho incontrato i Tazenda, piatto forte della serata finale della manifestazione. Il trio, composto dagli "storici" Gigi Camedda e Gino Marielli e dal cantante Nicola Nite, si è esibito sul palco supportato da una band di notevole spessore tecnico.
Numerosi i brani presentati, con la particolarità annunciata dallo stesso Camedda di voler intenzionalmente riscoprire il primo album del gruppo, ossia proprio l'omonimo "Tazenda" del 1988. Si parte infatti proprio con una serie di tracce di questo disco, all'epoca cantate dall'indimenticato Andrea Parodi e ora degnamente interpretate dalla bellissima e versatile voce di Nicola Nite: "Sos ojos de sa jana", "A sa zente", "A Deus piachende" e la amatissima "Carrasecare". Ancora da questo disco troviamo "Chelu nieddu" e l'iconica "No potho reposare".
Non mancano poi altri brani fondamentali nel percorso del gruppo: "Spunta la luna dal monte", "Pitzinnos in sa guerra", "Mamoiada", "Domo mia" (all'epoca grande duetto con Eros Ramazzotti) e il brano che è diventato quasi un nuovo inno della Sardegna, "Cuore e vento", nato da una collaborazione con i Modà.
Grande serata di musica, con la band tecnicamente perfetta e in grado di emozionare il pubblico venuto a sentirla. Il tour dei Tazenda, che ha toccato anche recentemente il Belgio e l'Olanda, continua anche in questi giorni con numerose tappe sull'isola.
Prima del concerto, abbiamo realizzato un'intervista con i Tazenda che potete ascoltare cliccando sul link.
(gm - un ringraziamento speciale a Valentina Casalena Parodi e Luca Parodi)