Settembre 2021
Sting in radio con "If It's Love"

Il 19 novembre arriva il nuovo album "The Bridge"
In occasione del 70° compleanno di Sting il prossimo 2 Ottobre, disponibile per la programmazione radiofonica il nuovo singolo "If It's Love" che anticipa il nuovo album di inediti “The Bridge” in uscita il 19 Novembre ma già disponibile per il preoder.
“The Bridge” mette in mostra la prolifica e varia abilità cantautorale di Sting (17 volte vincitore ai Grammy Awards) con nuovi brani che riassumono gli stili ed i generi differenti esplorati dal cantautore inglese nella sua impareggiabile carriera.
Il primo singolo “If It's Love”, un pop contagioso, fresco e ottimista, dimostra l’innegabile dono di cui Sting è dotato per la melodia.
Con la sua voce, un vero marchio impossibile da non riconoscere, Sting guarda all’amore con un approccio differente, semplice, paragonando il suo amore romantico al dover chiamare un medico per raccontare i suoi sintomi.
“The Bridge” è stato scritto durante la pandemia e vuole essere una riflessione personale sulla perdita, sepazione, interruzione, confinamento, tumulto sociale e politico.
L’album esplora una moltitudine di concetti e temi, rappresenta quel legame duraturo ed in costante evoluzione tra idee, culture, continenti, ma sempre con uno sguardo al passato. L'artista si è trovato infatti a ripensare alla musica ed ai luoghi che lo hanno segnato, tanto da essere incastonati nel suo DNA.
Come spiega lo stesso Sting: “Queste canzoni sono tra un posto e un altro, tra uno stato mentale e un altro, tra la vita e la morte, tra le relazioni. Tra le pandemie e tra le epoche, siamo bloccati in mezzo a qualcosa politicamente, socialmente e psicologicamente. Abbiamo bisogno di un ponte”.
Rappresentando diversi momenti e stili della sua lunga carriera, e disegnando ispirazioni tratte da generi come il rock n’ roll, jazz, musica classica e folk, questo disco così eclettico di Sring è la quintessenza del pop-rock come si sente nel brano “Rushing Water” e nella traccia indie-pop “If It’s Love”, nella ballata elettronica “Loving You” e nella romantica “For Her Love” che evoca nella memoria dell'artista il periodo di “Fields of Gold”.
In “The Book of Numbers,” “Harmony Road” e “The Bells of St. Thomas” si può sentire con maggiore presenza la lunga collaborazione con il chitarrista Dominic Miller.
Scritto e registrato durante l’ultimo anno in lockdown, al disco hanno collaborato Dominic Miller (chitarra), Josh Freese (batteria), Branford Marsalis (sassofono), Manu Katché (percussioni), Martin Kierszenbaum (piano), Fred Renaudin (sintetizzatori) e Melissa Musique, Gene Noble, Jo Lawry e Laila Biali (cori).
Le influenze in “The Bridge” sono varie: dalle ballads folk di Cecil Sharp “‘Collection of English Folk Songs’, fino a J. Robert Oppenheimer, dalla storia romana di Northumbria a Saint Thomas.
Tutte le canzoni di “TThe Bridge” sono prodotte da Sting e Martin Kierszenbaum, tranne “Loving you” a cui ha lavorato anche Maya Jane Coles.
L’album è stato mixato da Robert Orton, curato da Donal Hodgson e Tony Lake e masterizzato da Gene Grimaldi all’Oasis Mastering.
“The Bridge” mette in mostra la prolifica e varia abilità cantautorale di Sting (17 volte vincitore ai Grammy Awards) con nuovi brani che riassumono gli stili ed i generi differenti esplorati dal cantautore inglese nella sua impareggiabile carriera.
Il primo singolo “If It's Love”, un pop contagioso, fresco e ottimista, dimostra l’innegabile dono di cui Sting è dotato per la melodia.
Con la sua voce, un vero marchio impossibile da non riconoscere, Sting guarda all’amore con un approccio differente, semplice, paragonando il suo amore romantico al dover chiamare un medico per raccontare i suoi sintomi.
“The Bridge” è stato scritto durante la pandemia e vuole essere una riflessione personale sulla perdita, sepazione, interruzione, confinamento, tumulto sociale e politico.
L’album esplora una moltitudine di concetti e temi, rappresenta quel legame duraturo ed in costante evoluzione tra idee, culture, continenti, ma sempre con uno sguardo al passato. L'artista si è trovato infatti a ripensare alla musica ed ai luoghi che lo hanno segnato, tanto da essere incastonati nel suo DNA.
Come spiega lo stesso Sting: “Queste canzoni sono tra un posto e un altro, tra uno stato mentale e un altro, tra la vita e la morte, tra le relazioni. Tra le pandemie e tra le epoche, siamo bloccati in mezzo a qualcosa politicamente, socialmente e psicologicamente. Abbiamo bisogno di un ponte”.
Rappresentando diversi momenti e stili della sua lunga carriera, e disegnando ispirazioni tratte da generi come il rock n’ roll, jazz, musica classica e folk, questo disco così eclettico di Sring è la quintessenza del pop-rock come si sente nel brano “Rushing Water” e nella traccia indie-pop “If It’s Love”, nella ballata elettronica “Loving You” e nella romantica “For Her Love” che evoca nella memoria dell'artista il periodo di “Fields of Gold”.
In “The Book of Numbers,” “Harmony Road” e “The Bells of St. Thomas” si può sentire con maggiore presenza la lunga collaborazione con il chitarrista Dominic Miller.
Scritto e registrato durante l’ultimo anno in lockdown, al disco hanno collaborato Dominic Miller (chitarra), Josh Freese (batteria), Branford Marsalis (sassofono), Manu Katché (percussioni), Martin Kierszenbaum (piano), Fred Renaudin (sintetizzatori) e Melissa Musique, Gene Noble, Jo Lawry e Laila Biali (cori).
Le influenze in “The Bridge” sono varie: dalle ballads folk di Cecil Sharp “‘Collection of English Folk Songs’, fino a J. Robert Oppenheimer, dalla storia romana di Northumbria a Saint Thomas.
Tutte le canzoni di “TThe Bridge” sono prodotte da Sting e Martin Kierszenbaum, tranne “Loving you” a cui ha lavorato anche Maya Jane Coles.
L’album è stato mixato da Robert Orton, curato da Donal Hodgson e Tony Lake e masterizzato da Gene Grimaldi all’Oasis Mastering.
(comunicato Universal Music a cura di E. Fusi)
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Elodie presenta "Vertigine"

Il nuovo singolo in radio da venerdì 24 settembre
Elodie annuncia l’uscita del suo nuovo singolo “Vertigine”, fuori venerdì 24 settembre su tutte le piattaforme digitali e in radio.
“Vertigine” è una ballad moderna che racconta la continua evoluzione dell’artista. Il testo è scritto da Elisa Toffoli, Davide Petrella e Dario Faini che lo ha prodotto come DRD.
“Per lavorare a questo singolo e all’album che verrà mi sono circondata di professionisti che ho la fortuna di poter chiamare anche amici. Grazie a uno scambio e un confronto umano e artistico sincero, sto imparando ad esprimere me stessa attraverso la musica, una musica che racconti la mia visione attuale della vita e dei sentimenti.”
“Vertigine” anticipa l’uscita del nuovo album prevista nei prossimi mesi. Il progetto discografico, a cui Elodie sta lavorando, si avvale della collaborazione di alcuni degli esponenti più apprezzati del panorama musicale attuale, sia interpretativo sia autoriale, come Elisa, Mahmood, Marracash, Dardust, Tropico, Federica Abbate e Marz.
Elodie negli ultimi anni ha affermato e consolidato la propria figura di artista completa, capace di fare entertainment non solo attraverso la musica. Molti sono stati i risultati importanti raggiunti: nel 2020, “This is Elodie", il suo ultimo progetto discografico, certificato disco di platino, è stato il disco di un’artista femminile più venduto ed Elodie è stata l’artista femminile più ascoltata su Spotify Italia. La sua produzione musicale ha superato 850 mila copie vendute tra singoli e album, 600 milioni di stream e 320 milioni di views.
“Vertigine” è una ballad moderna che racconta la continua evoluzione dell’artista. Il testo è scritto da Elisa Toffoli, Davide Petrella e Dario Faini che lo ha prodotto come DRD.
“Per lavorare a questo singolo e all’album che verrà mi sono circondata di professionisti che ho la fortuna di poter chiamare anche amici. Grazie a uno scambio e un confronto umano e artistico sincero, sto imparando ad esprimere me stessa attraverso la musica, una musica che racconti la mia visione attuale della vita e dei sentimenti.”
“Vertigine” anticipa l’uscita del nuovo album prevista nei prossimi mesi. Il progetto discografico, a cui Elodie sta lavorando, si avvale della collaborazione di alcuni degli esponenti più apprezzati del panorama musicale attuale, sia interpretativo sia autoriale, come Elisa, Mahmood, Marracash, Dardust, Tropico, Federica Abbate e Marz.
Elodie negli ultimi anni ha affermato e consolidato la propria figura di artista completa, capace di fare entertainment non solo attraverso la musica. Molti sono stati i risultati importanti raggiunti: nel 2020, “This is Elodie", il suo ultimo progetto discografico, certificato disco di platino, è stato il disco di un’artista femminile più venduto ed Elodie è stata l’artista femminile più ascoltata su Spotify Italia. La sua produzione musicale ha superato 850 mila copie vendute tra singoli e album, 600 milioni di stream e 320 milioni di views.
(comunicato WordsforYou a cura di G. Sbrissa)
Ed Sheeran in radio con "Shivers"

"Shivers" è il nuovo singolo, il video ha superato in pochi giorni 15 milioni di visualizzazioni
"Shivers" è il secondo singolo estratto dal prossimo attesissimo album di Ed Sheeran ‘=’, in uscita il 29 ottobre a poco più di 10 anni dalla pubblicazione del suo primo singolo “The A Team”, una canzone che, scritta a soli 18 anni, ha definitivamente aperto a Ed le porte del successo globale.
Prodotto da Sheeran, Steve Mac e FRED, “Shivers” cattura benissimo quello stato euforico di quando ci si innamora mentre il video, diretto a Dave Meyers, lo rappresenta perfettamente in una serie di elettrizzanti quadri metaforici.
Annunciato lo scorso mese, ‘=’ è il quarto album della serie intitolata con dei simboli matematici, è il lavoro più completo di Ed, un artista in continua evoluzione che non smette di cercare nuove strade. È un insieme di brani che sono stati composti durante l’arco di 4 anni, dopo l’uscita del multi-premiato album ‘÷’ (Divide), in cui Ed Sheeran pone l’accento sulle esperienze maturate e sulle persone incontrate esplorando le varie sfumature dell’amore (‘The Joker And The Queen’, ‘First Times’, ‘2step'), della perdita (‘Visiting Hours’), della resilienza (‘Can’t Stop The Rain’) e della paternità (‘Sandman’, ‘Leave Your Life’) mentre analizza la sua carriera e la sua realtà (‘Tides’). Dal punto di vista musicale ‘=’ racchiude tutto il suo mondo: dalle classiche canzoni alla chitarra con ballate senza tempo, a momenti più euforici e con una produzione più complessa, come il primo singolo che ha fatto uscire quest’estate, ‘Bad Habits’, certificato Platino in Italia dove è stabile nella top 10 dei singoli nella classifica ufficiale Fimi/Gfk.
Ed Sheeran, che si è aggiudicato il premio ‘Solo Artist’ al British GQ Men of the Year Awards, è presente da ben 10 settimane consecutive alla testa della classifica inglese dei singoli più venduti con "Bad Habits", facendolo diventare il brano con la più lunga permanenza al #1 da ‘Dance Monkey’ di Tones and I nel 2019.
Prodotto da Sheeran, Steve Mac e FRED, “Shivers” cattura benissimo quello stato euforico di quando ci si innamora mentre il video, diretto a Dave Meyers, lo rappresenta perfettamente in una serie di elettrizzanti quadri metaforici.
Annunciato lo scorso mese, ‘=’ è il quarto album della serie intitolata con dei simboli matematici, è il lavoro più completo di Ed, un artista in continua evoluzione che non smette di cercare nuove strade. È un insieme di brani che sono stati composti durante l’arco di 4 anni, dopo l’uscita del multi-premiato album ‘÷’ (Divide), in cui Ed Sheeran pone l’accento sulle esperienze maturate e sulle persone incontrate esplorando le varie sfumature dell’amore (‘The Joker And The Queen’, ‘First Times’, ‘2step'), della perdita (‘Visiting Hours’), della resilienza (‘Can’t Stop The Rain’) e della paternità (‘Sandman’, ‘Leave Your Life’) mentre analizza la sua carriera e la sua realtà (‘Tides’). Dal punto di vista musicale ‘=’ racchiude tutto il suo mondo: dalle classiche canzoni alla chitarra con ballate senza tempo, a momenti più euforici e con una produzione più complessa, come il primo singolo che ha fatto uscire quest’estate, ‘Bad Habits’, certificato Platino in Italia dove è stabile nella top 10 dei singoli nella classifica ufficiale Fimi/Gfk.
Ed Sheeran, che si è aggiudicato il premio ‘Solo Artist’ al British GQ Men of the Year Awards, è presente da ben 10 settimane consecutive alla testa della classifica inglese dei singoli più venduti con "Bad Habits", facendolo diventare il brano con la più lunga permanenza al #1 da ‘Dance Monkey’ di Tones and I nel 2019.
(comunicato Warner Music a cura di G. Mompellio)
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Venezia 78: "L'événement" di Audrey Diwan vince il Leone d'Oro

78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 11 settembre
La serata finale della 78ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia si è conclusa e presto si ritornerà alla realtà, come ci ha ricordato la madrina Serena Rossi sul suo ultimo Red Carpet.
A vincere il Leone d'Oro come miglior film è "L'événement" di Audrey Diwan, che affronta il tema di un aborto clandestino nella Francia del 1960. Si aggiudica invece il Leone d'Argento (Gran premio della Giuria) il film “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino. Altri due premi si aggiudica l'Italia, il primo va al giovane attore emergente Filippo Scotti (Premio Marcello Mastroianni)che ha recitato nel film di Paolo Sorrentino; l’altro invece il Premio Speciale della Giuria va a "Il buco"di Michelangelo Frammartino.
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile va alla bellissima Penélope Cruz nel film "Madres Paralelas" di Pedro Almodóvar, mentre la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile va a John Arcilla nel film "On The Job: The Missing 8" di Erik Matti.
Il Premio per la migliore sceneggiatura è stato consegnato a Maggie Gyllenhaal per il suo film "The Lost Daughter".
Cala il sipario su un’edizione di rinascita e con la speranza di ritornare presto alla totale normalità. Riuscita alla perfezione (si può dire straordinaria viste le problematiche del momento), un ruolo importante sicuramente lo ha avuto il ritorno delle star americane e tante anteprime imperdibili e, finalmente, del pubblico in presenza nelle sale.
Siamo fiduciosi in una prossima edizione senza restrizioni e con tante star hollywoodiane.
(dal nostro inviato Devis Botta)
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Venezia 78: l'atteso film di Ridley Scott

78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 10 settembre
Siamo giunti alla giornata finale della 78ma Mostra del Cinema di Venezia, quella più attesa per via dell’arrivo al Lido del cast stellare del film (fuori concorso) di Ridley Scott, “The Last Duel”, tra cui Matt Damon, Jodie Comer e Ben Affleck, quest'ultimo accompagnato dalla bellissima Jennifer Lopez. Il loro arrivo al Lido ha veramente infiammato la giornata e soprattutto il red carpet, dove hanno dovuto aumentare la sicurezza anche solo per far avanzare le macchine con la quale sono arrivati.
"The Last Duel" è un film storico ambientato nel XIV secolo, ispirato alla una storia vera di una donna che decide di non tacere. Marguerite (Jodie Comer) viene violentata dallo scudiero Jacques Le Gris (Adam Driver), ex amico del marito Jean de Carrouges (Matt Damon). Quest'ultimo, per difendere l'onore della moglie, ricorre al codice cavalleresco di sfidare a duello mortale il rivale, secondo il principio “deus vult”, nel quale uno solamente potrà sopravvivere.
In concorso invece troviamo : "On the Job: The Missing 8" di Eric Matti e "Un autre monde" di Stéphane Brizé. Il primo è ambientato nelle Filippine, dove troviamo un giornalista Sisoy (John Arcilla) intento ad indagare sulla misteriosa scomparsa di alcuni suoi colleghi a causa della censura e della corruzione che dilagano nel paese; il secondo racconta la storia di un dirigente d’azienda, Philippe Lemesle (Vincent Lindon) che a causa del suo lavoro e dalle forti pressioni, che si riflettono sulla sua vita privata, è prossimo alla separazione con la moglie
Da citare in questa giornata conclusiva anche il documentario fuori concorso "Ennio", basato sulla storia del grande Ennio Morricone.
(dalla nostra inviata Loredana Negro)
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Venezia 78: presentato "America latina"

78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 9 settembre
Oggi la 78ma Mostra del Cinema vede gli occhi puntati sui due fratelli registi Fabio e Damiano D'Innocenzo, che abbiamo conosciuto con il loro primo lungometraggio "La terra dell'abbondanza" nel 2018 e con il loro secondo film da registi "Favolacce", che ha ricevuto l'Orso d'Argento per la miglior sceneggiatura al Festival di Berlino 2020. Il film di quest'anno, "America latina", è ambientato a Latina, e racconta la storia di Massimo Sisti (Elio Germano), dentista facoltoso e molto professionale, con un carattere affabile e mite. Massimo ha una grande villa, dove vive in completa tranquillità con la sua amorevole famiglia, formata dalla moglie Alessandra e le figlie Laura e Ilenia, che lo circondano ogni giorno con affetto. Una vita tranquilla che sta per essere spazzata via in un giorno primaverile da qualcosa di inaspettato e improvviso: quando l'uomo scende in cantina, così come faceva ogni giorno, trova qualcosa di totalmente assurdo e sconvolgente. Come attori troviamo anche Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico. Due i film fuori concorso, si comincia con "Viaggio nel crepuscolo" di Augusto Contento, un'opera sperimentale in cui i generi cinematografici diventano universi paralleli che si riflettono, sdoppiano, moltiplicano l’uno nell’altro. Percorre le strade che portano nella fredda oscurità del declino italiano: della famiglia, della società patriarcale, delle istituzioni scolastiche, della religione. Finzione e documentario vengono mescolati in un modo del tutto inedito.
Il secondo film invece è "Le choises humanie" del francese Ivan Aftal, che racconta di un modello, Alexandre, che frequenta una prestigiosa università americana e che viene accusato di stupro. Bisognerà capire se lui è colpevole o innocente e se la vittima è solo una persona in cerca di vendetta.
(dal nostro inviato Devis Botta)
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Venezia 78: ecco "Freaks Out"

78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 8 settembre
Siamo giunti quasi alla fine della 78esima Mostra del cinema, ed è la volta di Gabriele Mainetti che presenta “Freaks Out” collocato nello spazio temporale del 1943 a Roma.
Film drammatico-fantastico dove troviamo Fulvio (interpretato da Claudio Santamaria) coperto di peli dalla testa ai piedi, Matilde (Aurora Giovinazzo) che è così elettrica che accende le lampadine mettendole in bocca, Mario (Giancarlo Martini) che è affetto da nanismo, Cencio (Pietro Castellitto) sputa lucciole e cambia forma agli insetti, poi c'è Israel (Giorgio Tirabassi) il proprietario e direttore del circo che li ha accolti tutti come una famiglia.
Ma un giorno un'esplosione li priva della loro casa rifugio e Israel sparisce così vengono gettati nel mezzo alla guerra. È evidente fin dalle prime immagini che Mainetti ha ben presente l'opera di Tim Burton.
“Freaks Out” segna il ritorno del regista cinque anni dopo “Lo chiamavano Jeeg Robot”.
Invece tra le “proiezioni speciali” è stato presentato il film - documentario “Le 7 giornate di Bergamo”. Artefice del progetto è il responsabile nazionale della Sanità Alpina Sergio Rizzini mentre al regia è la prima di Simona Ventura. Racconta della costruzione in tempi record dell’Ospedale degli Alpini in Fiera a Bergamo in seguito alla tragedia che ci ha colpiti come primo paese occidentale per poi diffondersi in tutto il mondo: la pandemia di Covid-19. Sono tante le immagini che tornano in mente solo sentendo nominare questo terribile virus, ma una su tutte descrive senza pietà quei momenti, sintomo di una cicatrice che probabilmente rimarrà indelebile nella nostra coscienza: quando le bare vennero stipate nei camion dell’esercito a Bergamo.
E per finire, oggi è stato consegnato il premio alla carriera a Jamie Lee Curtis, presente al Lido anche per la presentazione del sequel di "Halloween Kills".
E per finire, oggi è stato consegnato il premio alla carriera a Jamie Lee Curtis, presente al Lido anche per la presentazione del sequel di "Halloween Kills".
(dalla nostra inviata Loredana Negro)
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Venezia 78, in concorso "Qui rido io"

78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 7 settembre
La Mostra del Cinema di Venezia prosegue in modo tranquillo e siamo giunti alla settima giornata. Oggi in concorso troviamo il film italiano “Qui rido io” di Mario Martone, ambientato a Napoli ed centrato sulla figura del celebre attore e commediografo Eduardo Scarpetta (interpretato da Toni Servillo). Scarpetta è stata una figura chiave del teatro italiano, consacrato come uno dei grandi maestri della risata.
Una vita dedicata al palcoscenico che gli ha portato successi ma anche controversie. Infatti, quando ormai si trova al culmine del suo enorme successo a teatro, viene denunciato per plagio. Il processo durerà anni, mettendo in pericolo il delicato e complesso nucleo familiare fatto di mogli, amanti e figli legittimi e illegittimi.
Sempre in concorso troviamo il film ucraino“Vidblysk” (Riflesso) di Valentyn Vasyanovych, incentrato su Serhiy, un chirurgo militare ucraino che viene catturato dalle forze militari russe nel 2014 durante una delle battaglie della guerra russo-ucraina nell'Ucraina orientale. Durante il suo periodo come prigioniero di guerra, Serhiy assiste a terrificanti scene di tortura, stupro e vari altri esempi di comportamento disumanizzante nei confronti dei prigionieri di guerra. Poco dopo, nell'ambito di uno scambio, Serhiy viene rilasciato dalla prigionia e torna alla sua normale vita quotidiana precedente, solo per scoprire che gli orrori a cui ha assistito da prigioniero lo perseguitano ancora e inizia gradualmente a confrontarsi con le proprie paure e ansie post-traumatiche.
Fuori concorso “Old Henry”, l’atteso western di Potsy Ponciroli. Ambientato all'inizio del XX secolo, il vedovo Henry vive con il figlio adolescente Wyatt in una piccola fattoria coltivando la terra e allevando animali. La sua tranquillità è interrotta dal ritrovamento di un uomo gravemente ferito con una borsa piena di denaro al suo fianco, in una zona poco lontano dalla proprietà. Henry porta a casa l’uomo e qui scopriamo che forse non è solo un umile contadino, ma nasconde un passato da criminale.
(dal nostro inviato Devis Botta)
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Venezia 78: Bocelli sul red carpet

78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 6 settembre
Sesta giornata della 78ma Mostra del Cinema con relativa calma, in attesa di recuperarsi dalle frenetiche giornate precedenti. Da segnalare due film italiani fuori concorso.
Il primo, nel pomeriggio, del regista Ezio Bosso è “Le cose che restano”. Film il cui racconto è affidato allo stesso regista, attraverso la raccolta e la messa in fila delle sue riflessioni, interviste, pensieri che ci fa entrare nel suo mondo come in un diario. In tarda serata è stato il momento de “La scuola cattolica”, film drammatico diretto da Stefano Mordini, con protagonisti, Fabrizio Gifuni, Valentina Cervi, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Gianluca Guidi e Benedetta Porcaroli, che ci racconta la tipica vita scolastica all’interno di un istituto religioso maschile della Roma bene. Qui gli studenti vengono istruiti al meglio per un radioso futuro, dove i genitori pensano che i loro figli possano vivere al di fuori del caos dell’epoca, dalle sommosse e dal fermento che scuote gli anni settanta. Questo equilibrio viene sconvolto da uno dei più efferati crimini dell cronaca nera italiana “il massacro del circeo” avvenuto la notte tra il 29 e il 30 settembre 1975 ai danni di due giovani amiche, da parte di tre ex studenti della scuola frequentata da Edoardo (Emanuele Maria di Stefano). Nonostante sia all'oscuro della dinamica, prova a raccontare cosa ha spinto i suoi compagni di scuola a commettere una simile brutalità.
In concorso invece troviamo “L'évènement” di Audrey Diwan, ambientato in Francia nel 1963. La protagonista è Anne, amante della letteratura al punto da decidere di farne un mestiere, fuggendo da un destino proletario. Ragazza molto intelligente e brillante, scopre un giorno di essere incinta e privata della sua libertà di decidere del proprio corpo e del proprio futuro. Intanto, conta le settimane e cerca disperatamente di trovare una soluzione.
Altro film in concorso, “La Caja” di Lorenzo Vigas, è un racconto sulla condizione dei lavoratori occasionali in America Latina: Sfruttati, senza diritti né sindacati, imprigionati 14 ore al giorno in capannoni, tra macchine da cucire e apparecchi per la stiratura. Visto che la concorrenza della Cina è molto vicina, non esistono le pause: se ti lamenti, vieni eliminato. Ospite per questo film Andrea Bocelli, che ha percorso il red carpet.
(dalla nostra inviata Loredana Negro)
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Venezia 78: arriva Can Yaman

78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Diario da Venezia - 5 settembre
Una domenica con un susseguirsi di anteprime importanti: la prima da segnalare “Ariaferma”, film fuori concorso del regista Leonardo Di Costanzo, che racconta di un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia in dismissione per problemi burocratici. I trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni. Il film vede la partecipazione di Silvio Orlando e Toni Servillo.
In seguito troviamo il film “Sundown”, film drammatico diretto da Michel Franco che vede nel cast Tim Roth e Charlotte Gainsbourg. Il film racconta la vicenda di un uomo ricco che tenta di abbandonare la sua vita mentre è in vacanza in una violenta Acapulco.
Terza opera della giornata di rilievo (vista anche la grande attesa per l’arrivo al Lido della star Kate Hudson) è il film americano 'Mona Lisa and the Blood Moon" di Ana Lily Amirpour. La storia di una giovane, interpretata da Jeon Jong-seo, dotata di imprecisati poteri paranormali, che fugge da un manicomio.
Tanti gli eventi correlati al Lido, tra i quali uno ha creato molto scompiglio: il "Filming Italy Best Movie Award" ha visto infatti tra i premiati Can Yaman, attore, modello e personaggio televisivo del momento.
Per le Giornate degli Autori, infine, arriva al Lido Sabina Guzzanti con il suo nuovo documentario da regista 'Spin Time. Che fatica la democrazia!'. Documentario incentrato su un edificio, vicino al quartiere San Giovanni di Roma. Il palazzo, noto come "Spin Time", è occupato da moltissime famiglie povere. È divenuto famoso in tutta la nazione quando l'elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, è intervenuto per far riavere allo stabile la corrente, dopo che era stata staccata per mancato pagamento.
Questo docufilm mostra una realtà che a volte non rimane visibile dall’esterno ma che, puntando i riflettori tra queste mura, viene messa in luce.
Questo docufilm mostra una realtà che a volte non rimane visibile dall’esterno ma che, puntando i riflettori tra queste mura, viene messa in luce.
(dal nostro inviato Devis Botta)