na coeomba bianca

File.41: Leo Miglioranza - intervista

Incontro con il vincitore del Premio Amnesty Italia Emergenti 2013

Mentre si avvicina il 17 luglio, data di inizio a Rosolina Mare (Ro) della XVII edizione di Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty, abbiamo incontrato Leo Miglioranza, vincitore nel 2013 del Premio Amnesty Italia Emergenti. Il brano premiato è "Na Coeomba Bianca", ninna nanna nella quale il dialogo tra una mamma il suo bambino ci consegna la straziante storia di quest'ultimo, ucciso dalle mine anti-uomo, ordigni che colpiscono principalmente civili e per lungo tempo dalla fine delle guerre.
Ascolteremo il brano assieme a Leo e lo conosceremo meglio in una chiacchierata a ruota libera.
L'intervista con Leo Miglioranza andrà in onda:
Martedì 13 maggio alle 16:35 e Venerdì 16 maggio alla stessa ora.
Stay tuned... anche con Leo Miglioranza!
(intervista realizzata il 9 maggio 2014)
 

VxL ed Amnesty presentano il clip di Leo Miglioranza

COMUNICATO STAMPA

Il vincitore della XVI edizione nel video di "Na coeomba bianca"

Leo Miglioranza, Premio Amnesty International Italia Emergenti 2013, riscuote dal festival di Amnesty, Voci per la Libertà, la sua vincita: si tratta della produzione del video clip del brano incoronato nella XVI edizione della manifestazione, Na coeomba bianca, canzone rock in dialetto veneto che tratta delle mine anti persona, ordigni che colpiscono principalmente civili e per lungo tempo dalla fine delle guerre. 
Na coeomba bianca ha l'ònere onòre di lanciare la compilation del festival - la cui tracklist include i finalisti e gli ospiti 2013, compresi Paolo Benvegnù, Mario Venuti, Marta sui tubi e il duetto Enzo Avitabile e Francesco Guccini - presto in distribuzione gratuita presso i banchetti di Amnesty International Italia.
L’autore del brano vincitore di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty 2013 ci spiega:
“Na coeomba bianca (una colomba bianca) vuole essere il grido disperato di tutte le vittime innocenti di ogni guerra. Ho voluto porre l’attenzione sulla tremenda realtà delle mine antipersona, armi che mietono vittime fra i civili anche dopo il termine dei conflitti. 
Ho pensato ad una guerra vicina, raccontata nell’idioma della mia terra, con la triste consapevolezza che potrebbe scoppiare anche qui e che quei bambini immaginati dall’altra parte del mondo potrebbero essere i nostri figli”.
 
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