economia

Sulla banda larga, l'Italia è (orrore!) 47ma al mondo

La lentezza della rete non giova alla competitività del sistema Paese

Sulle prestazioni delle connessioni a banda larga su rete fissa l'Italia mantiene il suo imbarazzante stato di lumaca. Stando all'ultimo bollettino trimestrale dell'Agcom, riporta dati Akamai, la nostra nazione si posiziona 47ma al mondo, con una velocità media di 5,2 mega.
Inoltre solo l'1,6% delle linee è in grado di supportare servizi video di elevata qualità. Guardando al confronto con gli altri Paesi europei, la velocità media delle connessioni italiane è meno di un quarto di quella della Corea e nettamente inferiore a Germania e Regno Unito.
La rete, in questa fase della civiltà che stiamo vivendo, è vitale. Non stupiamoci se arranchiamo, se non riusciamo ad essere competitivi. Siamo rimasti indietro in una maniera impressionante, complici interessi privati e, probabilmente, politici, che hanno visto nella banda larga un potenziale pericolo allo stato delle cose, almeno fino a qualche anno fa. Il divario è apparentemente incolmabile, se non a prezzo di un grande sforzo del sistema Paese per adeguarsi ai tempi. Forse non è troppo tardi, ma di certo il potenziamento della rete italiana varrebbe molto più che la battaglia, quasi anacronistica, sull'articolo 18.
(fonte: Ansa)
 

Settimo trimestre consecutivo di calo del Pil

La recessione continua. Primo trimestre -0,5%

ANSA - Cala dello 0,5% il Pil del primo trimestre. Lo comunica l'Istat sottolineando come il calo trimestrale si attenua rispetto all'ultimo trimestre 2012 (-0,9%). Meno forte anche il calo rispetto all'anno precedente (-2,3%) contro il -2,8%.
E' dell'1,5% il calo del pil già acquisito per l'anno in corso. Il Governo prevedeva -1,3% annuo.
Il primo trimestre del 2013 e' il settimo consecutivo in cui si registra un calo del Pil. Un'analoga situazione non si e' mai registrata dall'inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1990. Il calo congiunturale del prodotto interno lordo nel primo trimestre 2013 è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'industria e dei servizi e di un aumento nel settore dell'agricoltura.
(fonte: Ansa)

Economia italiana su web: il 2,8% del pil

COMUNICATO STAMPA

Sesso, viaggi e casinò fanno la parte del leone: insieme rappresentano l’81% del giro d’affari della web economy italiana

A trainare la web economy italiana sono soprattutto i settori del sesso e del dating online (20%), dei viaggi (29%) e quello dei giochi online (32%) che nel 2012, con 14 miliardi di euro di fatturato, ha conquistato il primo posto in quanto a giro d’affari su Internet. Lo rende noto uno studio realizzato dal sito web NetBetCasino.it in collaborazione con LivePartners, società che promuove e gestisce a livello mondiale alcuni dei più grandi marchi nel settore dei giochi online. 
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