Sindacato: domande nuove, risposte vecchie

La spending review è il decreto verso il quale la Pubblica Amministrazione deve giocoforza fare i conti, e deve farli in fretta (entro il 3 Agosto). Inutile dire che la fretta è antipatica perché è famosa per essere una pessima consigliera, e che non ci piace che la politica dei tagli del governo ancora una volta s’imponga sempre e solo per una riduzione dei servizi essenziali per la povera gente, ma una cura alla Pubblica Amministrazione era attesa da molto tempo e l'occasione della spending review è troppo ghiotta per poterci rinunciare. Ora l'attesa è finita, si comincia per davvero, ma Cgil Cisl e Uil, in opposizione all’iniziativa del governo, si stanno accordando per il "solito" sciopero generale. Uno strumento di opposizione, seppur legittimo e che ha ancora la sua valenza, più scenografica che di sostanza, ma che è legato a dinamiche del passato che difficilmente potrà dare adeguate risposte verso i nuovi quesiti che stanno alimentando il mondo del lavoro negli ultimi anni.  Che il governo attuale non dia margini di concertazione dovrebbe essere uno stimolo in più per proporre soluzioni nuove rispetto allo "sciopero generale". Cgil, Cisl e Uil dovrebbero attaccare il governo Monti sulle scelte che impone, per tentare di correggerle "tecnicamente" dove si può. Se le eccedenze della Pubblica Amministrazione saranno accompagnate alla pensione, continuando a gravare sulla collettività tanto quanto facevano prima, tanto varrebbe lasciarle dove sono.  Casalinghe, disoccupati, precari ed operai delle piccole aziende difficilmente comprenderanno il senso di uno sciopero generale a sostegno di chi da sempre ha avuto e continuerà ad avere molto più di quanto non abbiano avuto loro. Come dargli torto?  E allora, invece dello sciopero, perché non imporre al governo di accorpare dirigenti, funzionari e impiegati in eccedenza nelle Province "dirottandoli" nei Comuni, al fine di averli in uffici aperti al pubblico ventiquattro ore al giorno?  Immaginare di poter aver un certificato dall'ufficio anagrafe del Comune senza dover abbandonare il posto di lavoro e usare ore di ferie sarebbe la vera spending review di cui ci sarebbe bisogno.  E' giunto il momento che anche il Sindacato si faccia carico di proporre soluzioni a vantaggio di tutti invece di lasciarsi confinare dietro un suggestivo ma inutile sventolio di bandiere. 

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