Inviato da radio41 il Mer, 8 Giugno 2016
IL COMMENTO
Di sicuro il Wind Music Awards è una grande momento celebrativo della musica di casa nostra. Siamo stati anche noi a Verona per seguire la puntata del 7 giugno, quella trasmessa in diretta su RaiUno. Per gli strani giochi dei palinsesti, quella di martedì 7 è stata in realtà la seconda puntata, mentre la prima, lunedì 6, è stata registrata e trasmessa mercoledì 8.
L'Arena, gremita in maniera inverosimile, ha mercoledì visto sfilare grandi nomi: Baglioni & Morandi, Laura Pausini, Zucchero, Gianna Nannini, Marco Mengoni, Fiorella Mannoia & Loredana Bertè, i Modà, Francesca Michielin, Renato Zero, Emma, Biagio Antonacci, Alessandra Amoroso, Benji & Fede, Fabri Fibra, Max Gazzè, Guè Pequeno, Baby K, Giusy Ferreri, The Kolors. Una grande festa di musica, insomma. Come del resto il giorno prima (ossia il giorno dopo per RaiUno), dove si sono esibiti Ligabue, Luca Carboni, Elisa, Alessio Bernabei, Mario Biondi, Lorenzo Fragola, Giovanni Caccamo, Antonello Venditti, Il Volo, Emis Killa, Chiara, J-Ax & Fedez, Paolo Simoni, Clementino, Francesco De Gregori, Ron, Francesco Renga, Gemitaiz, Nek, Antonino, Urban Strangers, Negramaro, Briga, Max Pezzali e i Pooh. Senza contare ospiti stranieri come Dua Lipa, Alan Walker, Robin Schulz e Alvaro Soler. Niente in Italia riesce a fare altrettanto: i Wind Music Awards sono quanto di più efficace esista attualmente per far confluire in un unico evento tutte le star che nel corso dell'anno hanno conquistato le certificazione per le vendite dei loro lavori. Come e più di quanto faceva il glorioso e indimenticabile Festivalbar.
Però c'è una piccola nota dolente, che a questo punto vogliamo evidenziare: ai tempi dello show dei Salvetti, entrare all'Arena da parte della stampa era una cosa assodata. Con il tuo pass potevi accedere alle prove del pomeriggio e riuscire a realizzare qualche intervista, qualche saluto per la radio, qualche foto. E tutte le realtà che si muovevano nel mondo dello spettacolo erano considerate, erano trattate con rispetto. Con i Wind Music Awards questo non si è verificato: moltissimi operatori del settore si sono visto chiudere in faccia le porte dell'Arena, senza poter seguire il soundcheck e raggiungere gli artisti per un paio di battute al microfono. Pertanto, essere inviati a Verona è servito soltanto a seguire lo spettacolo dalle gradinate, nulla più. Personalmente, sono tornato a casa con le pive nel sacco.
Era la prima volta che seguivo a Verona i Wind Music Awards e mi dicono che è sempre stato così, per questo show. Che, ne prendo atto, in questo non è il Festivalbar.
L'Arena, gremita in maniera inverosimile, ha mercoledì visto sfilare grandi nomi: Baglioni & Morandi, Laura Pausini, Zucchero, Gianna Nannini, Marco Mengoni, Fiorella Mannoia & Loredana Bertè, i Modà, Francesca Michielin, Renato Zero, Emma, Biagio Antonacci, Alessandra Amoroso, Benji & Fede, Fabri Fibra, Max Gazzè, Guè Pequeno, Baby K, Giusy Ferreri, The Kolors. Una grande festa di musica, insomma. Come del resto il giorno prima (ossia il giorno dopo per RaiUno), dove si sono esibiti Ligabue, Luca Carboni, Elisa, Alessio Bernabei, Mario Biondi, Lorenzo Fragola, Giovanni Caccamo, Antonello Venditti, Il Volo, Emis Killa, Chiara, J-Ax & Fedez, Paolo Simoni, Clementino, Francesco De Gregori, Ron, Francesco Renga, Gemitaiz, Nek, Antonino, Urban Strangers, Negramaro, Briga, Max Pezzali e i Pooh. Senza contare ospiti stranieri come Dua Lipa, Alan Walker, Robin Schulz e Alvaro Soler. Niente in Italia riesce a fare altrettanto: i Wind Music Awards sono quanto di più efficace esista attualmente per far confluire in un unico evento tutte le star che nel corso dell'anno hanno conquistato le certificazione per le vendite dei loro lavori. Come e più di quanto faceva il glorioso e indimenticabile Festivalbar.
Però c'è una piccola nota dolente, che a questo punto vogliamo evidenziare: ai tempi dello show dei Salvetti, entrare all'Arena da parte della stampa era una cosa assodata. Con il tuo pass potevi accedere alle prove del pomeriggio e riuscire a realizzare qualche intervista, qualche saluto per la radio, qualche foto. E tutte le realtà che si muovevano nel mondo dello spettacolo erano considerate, erano trattate con rispetto. Con i Wind Music Awards questo non si è verificato: moltissimi operatori del settore si sono visto chiudere in faccia le porte dell'Arena, senza poter seguire il soundcheck e raggiungere gli artisti per un paio di battute al microfono. Pertanto, essere inviati a Verona è servito soltanto a seguire lo spettacolo dalle gradinate, nulla più. Personalmente, sono tornato a casa con le pive nel sacco.
Era la prima volta che seguivo a Verona i Wind Music Awards e mi dicono che è sempre stato così, per questo show. Che, ne prendo atto, in questo non è il Festivalbar.
(g.m.)
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