Sanremo 2016: Prima serata

DIARIO DA SANREMO

Il Festival parte con il piede giusto. Successo per Pausini ed Elton John

(Sanremo) - Forse la più bella apertura di Festival di sempre: riproporre tutte le canzoni vincitrici degli anni precedenti è stato un colpo di genio, capace di emozionare e commuovere. 
Guardando gli ascolti, che decretano un 49,5% di share con 11 milioni di ascoltatori, i commenti sulla prima serata del 66° Festival si fanno più complicati perché, qualcunque cosa possa essere stata sbagliata, non ha avuto nessun effetto negativo. Il fatto è che, di sbagliato, in questo esordio sanremese, non c'è stato praticamente nulla. Perfetta la conduzione di Carlo Conti: ancora una volta lascia spazio alle canzoni, si fa di lato e si limita ad esercitare il mestiere che conosce molto bene. Mai un eccesso, laddove il suo predecessore più affine, Baudo, a volte scivolava.
Bravissima Virginia Raffaele (o Sabrina Ferilli?), subito in campana, e pure Madalina Ghenea che, pur nei limiti linguistici, ne esce meglio di tante altre in passato. L'unico meno convincente ci è apparso Gabriel Garko, ma ha tempo per trovare il giusto spazio.
La serata, che ha proposto principalmente le esibizioni dei primi dieci Campioni, ha avuto diversi protagonisti. Si comincia con il centenario Giuseppe Ottaviano, uomo di una lucidità ed energia strabiliante: un bel momento.
Arrivano Aldo, Giovanni & Giacomo, e sono una grande delusione: si limitano a ripetere per l'ennesima volta un pezzo trito e ritrito e visto in televisione svariate volte. Sarà stato pure un omaggio ai venticinque anni di carriera, ma davvero sali all'Ariston e non hai nulla di nuovo da proporre?
Solare come sempre Laura Pausini, superospite italiana: canta tre brani storici e poi propone "Simili", dal suo ultimo omonimo album. Ma la vera emozione è stata l'esibizione di Elton John, con la sala stampa emozionata ad ascoltate una leggenda del pop. Sir Elton propone "Your song", "Sorry seems to be the hardest word" e la nuova "Blue wonderful".
elton
Ma veniamo alle canzoni in gara: Lorenzo Fragola ("Infinite volte") ha un bel pezzo, che forse non funziona al primo ascolto. Stesso problema per Noemi ("La borsa di una donna"), con una canzone che potrebbe diventare un classico ma non può essere assimilata subito.
I nuovi Dear Jack di Leiner ("Mezzo respiro") potrebbero funzionare alla radio, ma il cambiamento di frontman potrebbe cambiare anche il destino di questa band.
Meno incisiva del previsto la canzone di Giovanni Caccamo e Deborah Iurato ("Via da qui"): per essere stata annunciata come possibile coppia vincitrice, è piuttosto deboluccia, nonostante la firma di Sangiorgi.
Gli Stadio hanno una canzone struggente ("Un giorno mi dirai"), una delle più belle presentate. Curreri non la canta benissimo per un problema alle spie. Speriamo nella prossima esibizione.
Anche Arisa ha un grande pezzo ("Guardando il cielo") che tecnicamente esegue alla perfezione. Grandissimo anche Enrico Ruggeri ("Il primo amore non si scorda mai"), con una canzone veloce, ritmata e molto più avanti di gente con metà dei suoi anni.
Qualche problema invece per i Bluvertigo ("Semplicemente"): il brano non è male, anzi. Il problema è stato la tenuta vocale di Morgan.
Una bella botta di vita invece l'arrivo di Rocco Hunt ("Wake up"), il primo che ci fa ballare. Grande.
Bella anche la canzone di Irene Fornaciari ("Blu"), penalizzata dall'orario: non meritera di essere nelle ultime posizioni e speriamo risalga.
Mentre siamo a villa Ormond per il Dopofestival, arrivano gli esiti del voto, diviso tra sala stampa e televoto.
Nelle prime 6 posizioni ci sono gli Stadio, Enrico Ruggeri, Lorenzo Fragola, Rocco Hunt, Arisa, Caccamo e Iurato. A rischio invece (ovvero nelle ultime posizioni) Irene Fornaciari, Noemi, Bluvertigo, Dear Jack.
Stasera si comincia con i giovani: Chiara Dello Iacovo contro Cecile ed Ermal Meta contro Irama. In più, gli altri 10 Campioni ed ospiti come Eros Ramazzotti ed Ellie Goulding.
(Gianluca Mura)
 
 
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