Fincantieri Marghera: gli esuberi sono 250. Forse.

Che il destino del "Breda" dovesse impattare prima o poi con la ristrutturazione di Fincantieri era assodato. Quale dimensione avrebbe avuto il sacrificio richiesto ai cantierini di Via delle Industrie 18 lo si conosce solo ora. Fincantieri, nel Comitato Consuntivo del giorno 5 Dicembre a Roma, ha dichiarato l'apertura della procedura di cassa integrazione straordinaria - CigS per tutti i cantieri, inclusa la sede di Porto Marghera. A Venezia vengono dichiarati 445 dipendenti posti in sospensione straordinaria, ma il loro numero aumenterà fino al raggiungimento di un massimo di 700 unità. Diversa la sorte per il cantiere "cugino" di Monfalcone, dove il picco massimo sarà di "sole" 250 unità, numero perfettamente coincidente con quello concordato il 20 Settembre scorso nella sede degli Industriali Goriziani tra i delegati rsu FIM-FIOM-UILM e la Direzione di Stabilimento del Golfo di Panzano. A leggere nel dettaglio i numeri dei dipendenti posti in CigS nei vari cantieri, balza agli occhi senza troppa fatica che la sommatoria di questi riporta esattamente a quei 2500 esuberi totali dichiarati a Maggio di quest'anno dall' Ing. Bono A.D. di Fincantieri. Con la medesima semplicità, si evince che, laddove c'e' stato un accordo sindacale tra la RSU locale e la corrispondente Direzione di Stabilimento, il numero di esuberi è stato ridimensionato ed è stato blindato nelle condizioni in favore dei dipendenti (a Monfalcone, a Riva, a Muggiano e altre l'Azienda ha infatti l'obbligo di confrontarsi con il Sindacato), mentre dove l'accordo non c'e', il numero di esuberi rimane una incognita; ne conviene che il numero di 250 esuberi a Marghera rimane solo un auspicio, non una certezza. Ultimo in ordine di tempo ad essersi messo al sicuro dalla mannaia indiscriminata degli esuberi è stato il "Palazzo Marineria-Direzione Navi Mercantili-Trieste"; il 28 Novembre scorso, la Direzione del Sito e la RSU hanno sottoscritto l'accordo e i Delegati dei Lavoratori sono riusciti a ridurre il numero degli esuberi da 140 a 98 ottenendo per questi una utilizzazione ampia degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria e mobilità laddove ricorra il requisito della non opposizione dell'interessato) ed in particolare agevolando l'accesso alla pensione degli aventi diritto. Un aspetto, quest' ultimo dell'accordo,che assume un valore doppio se posto in riferimento alla recente nuova "riforma Monti" sulle pensioni. Ad onor di cronaca va ricordato che nel tardo pomeriggio di Domenica 4 Dicembre, il neo primo ministro Mario Monti, reduce dal primo CDM del suo mandato,, dichiarava in diretta sui principali network nazionali la riforma "lacrime e sangue". Dopo una veloce introduzione, il nuovo Premier non tardava a lasciare al Ministro Fornero il compito di descrivere la riforma sulle pensioni a partire dall'inizio del nuovo anno: sacrifici per tutti, fatto salvo per quei dipendenti di aziende (banche, assicurazioni, etc...) depositarie di accordi sugli esuberi entro il 31 dicembre prossimo. Roba da far esplodere la bacheca sindacale ed il centralino del Consiglio di Fabbrica del "Breda". Tra le tute blu veneziane si ricercano i motivi per cui il "Breda" non debba avere un accordo tra le parti che abbia le caratteristiche di quello di Monfalcone o Trieste. Una "bomba ad orologeria" già innescata e che rischia di esplodere il 31.12, e non sarà per i botti di fine anno.Una lotta contro il tempo, dove c'è da capire in fretta quali sono i motivi per cui la Fincantieri a Marghera dichiara un numero così alto di persone in CigS ma non offre l'opportunità alla rsu FIM-FIOM-UILM di sottoscrivere un accordo nell'interesse di tutti. Il tempo scade il 31 Dicembre, ma l'accordo sugli esuberi deve proporlo l'azienda, non certo il sindacato. Alla rsu Veneziana di Fincantieri spetta il compito di farsi trovare pronta con la biro in mano, fin anche le 23:59 di S.Silvestro!

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