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Sì a quote di musica italiana su TV e Radio nazionali

Incontro con il viceministro dell’Economia Fassina

Grande successo ieri per l’incontro “Musica ed Economia negli anni del digitale: quali interventi per il futuro della nuova musica italiana?”, organizzato dal Mei al Medimex di Bari per fare un punto sul reale rapporto fra musica ed economia.
Il convegno, moderato da Giordano Sangiorgi del Mei, è stato aperto dal Viceministro dell’Economia, l’onorevole Stefano Fassina, che in questa sede ha riconosciuto l’importanza di un aiuto concreto al settore musicale del nostro Paese, così come chiesto dal Mei e dall’Associazione Amici della Musica, da artisti come Piero Pelù, Eugenio Finardi, Piotta, Luca Bassanese, Mirco Mariani dei Saluti da Saturno, Daniele Bengi Benati e dalle centinaia di firmatari dell’appello lanciato su Change.org.
Se ne parlerà ancora durante un incontro al Ministero dell’Economia previsto per gennaio insieme a Mei, Amici della Musica e ai sostenitori dell’appello.
La proposta prevede un nuovo “contratto di servizio” Stato-Rai e con i principali network privati che preveda un vincolo che porti alla diffusione di una quota pari al 40% di musica italiana all’interno della programmazione quotidiana, con un ulteriore 20% destinato alla promozione di giovani talenti, cosa che è già realtà in paesi come la Francia.  
L’incontro ha visto intervenire alcuni rappresentanti del mondo della musica nel nostro Paese: Tania Varuni e Giovanni Gulino (Musicraiser), Laura Mirabella (Deezer), Carlo Testini (Arci),  Claudio Formisano (DismaMusica), Francesco Fiore (Orchestre e Bande Multietniche/Rete dei Festival), Enrico De Angelis (Premio Tenco), Luciano Trevisan (O2 Digitale). Hanno partecipato inoltre Luca Valtorta di La Repubblica XL, Niccolo’ Vecchia di Radio Popolare, Fabrizio Galassi dello Ied di Roma, Giuseppe Saponari di Bed & Rec, Claudio Brescia di Brescia Management, Elvis Ceglie di Bisceglie Push Up e tanti altri.
Durante il convegno è stata manifestata grande soddisfazione per il Decreto Valore Cultura portato avanti dal Ministro Bray; è stata inoltre condivisa la necessità di una più forte sensibilizzazione, volta a una maggiore raccolta di risorse, anche verso il mondo dei social network e della telefonia.
Tutti i partecipanti hanno inoltre concordato come ad ogni livello e ambito del mondo musicale si avverta la comune necessità di incentivare l’educazione musicale all’interno delle scuole e di riconoscere finalmente anche a livello istituzionale il valore culturale della musica così detta “leggera”.
 
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