21 Dicembre, giorno di ordinaria fobia
Inviato da radio41 il Mer, 12 Dicembre 2012
A pochi giorni dall'appuntamento con il calendario maya aumenta l'isteria collettiva. Perché?
Alla macchinetta del caffè, nelle pause pranzo, nei media e nel “non luogo” più popolato nel mondo, che risponde al nome di Internet, non si fa altro che discutere sulla fine del mondo secondo quanto avrebbero predetto i Maya.
Se facciamo una ricerca su Google, a questa voce corrispondono ben quaranta milioni di risultati e, se facessimo un piccolo sondaggio intervistando dieci persone a caso, di età, razza, cultura, ed estrazione sociale diversa tra loro, ognuna di queste ci direbbe di non credere alla profezia dei Maya più per paura che per convinzione. Noi inclusi.
Tanto il mondo cattolico quanto quello laico si è mobilitato nel cercare in ogni modo di confutare le teorie dei Maya, sperando di poterci riportare alla ragione, con risultati però per nulla rassicuranti.
Una psicosi di massa che si sta diffondendo alla velocità della luce. Un'isteria collettiva che in Russia ed Ucraina ha obbligato il Ministero della Protezione Civile ad emanare un comunicato nel tentativo di tranquillizzare chi ha già iniziato a far scorte massicce di viveri, acqua e vodka.
Quale sia la ragione per questa omologazione alla paura per una fine che, peraltro, sarebbe uniforme, istantanea e simultanea per tutti gli esseri conosciuti e sconosciuti dell’universo tutto, è assolutamente di difficile comprensione. Forse perché la democrazia non appartiene a questo universo, o forse è anche questo un effetto della globalizzazione. Forse, ma non solo.
L’ impressione è che dentro la minuscola esistenza di tutti gli umani, ovunque questi vivano, si coltivi una disumana propensione all’egoismo cosmico che, stavolta più che mai è all’insegna del motto: può accadere di tutto, l’importante è che non accada a me.
Al punto che il sospetto maggiore sulle cause di questa colossale instabilità emotiva non sia il timore per la fine del mondo, ma che la fine del mondo possa risparmiare qualcuno che non siamo noi.
Soundtrack: R.E.M. - "It's the End of the World as We Know It (And I Feel Fine)",1987