La casta senza pudore
Facciamo presto a parlare di crisi. Di sacrifici, di tagli, di difficoltà. Di spending review. Poi leggi una notizia che non è quasi trapelata, in queste ore. Si chiama "legge mancia". E' un emendamento (bipartisan) della citata spending review e riguarda il fondo spesa dei parlamentari. Che viene ridotto di 30 milioni subito (da 100 a 70). Che bravi, diremmo. Poi scopriamo, però, che nel 2013 sarà aumentato di 40 milioni (da 50 a 90). Facciamo due conti: se non avessero "tagliato", il fondo sarebbe stato di 100 + 50 = 150 milioni in due anni. Ora invece, siccome "tagliano", il fondo sarà di 70 + 90 = 160 milioni. Esito: 10 milioni in più. Come ci si può fidare ancora della casta politica? Come si può credere che questa gente riesca, un giorno, a portarci fuori dal guado? Ora sbandiereranno che hanno tagliato. Senza dirci che l'anno prossimo recupereranno tutto con gli interessi. Senza vergogna, senza scrupoli. Più che l'orchestrina del Titanic somigliano a Tarek Aziz nei giorni della caduta di Saddam. O agli sciacalli che si mettono in tasca le posate d'argento quando la casa va a fuoco.