Tutto pronto per Sanremo 2015
Inviato da radio41 il Lun, 9 Febbraio 2015
Anche Radio41.it sarà al Festival
Domani si parte: il 65mo Festival della Canzone Italiana inizia il suo percorso di cinque serate, dal 10 al 14 febbraio, su RaiUno. Cinque serate che sono solo la punta dell'iceberg delle decine di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche, delle pagine di giornali e siti web e delle maree di post e commenti social.
A dispetto di chi immancabilmente ogni anno si spertica in commenti sprezzanti, convinto ancora oggi che denigrarlo sia segno di distinzione ed anticonformismo, Sanremo rimane ancora l'evento televisivo dell'anno. Sintomo del fatto che il Festival, nonostante tutto, è più forte di tutte le avversità e di tutte le critiche. E' come il panettone, come il campionato di calcio, come la pastasciutta: appartiene alla tradizione di questo Paese e non si potrebbe immaginare l'Italia senza l'annuale kermesse dalla riviera ligure.
Personalmente, ho un grande rapporto con il Festival: lo seguo da che ho memoria e ricordo in primis l'edizione del 1981 (vinse Alice con "Per Elisa"). Da allora non ho mai perso un'edizione. Ma che dico? Non ho mai perso una sola serata. Le ho viste tutte e, contando su una buona memoria, ricordo vincitori, partecipanti e aneddoti di ogni annata di Festival.
Ventiquattro anni fa (1991, quando vinse Cocciante con "Se stiamo insieme") andai a Sanremo per la serata finale. Ero un ragazzino che guardava con occhi incantati quel mondo che fino ad allora aveva visto soltanto in televisione. Poi, per tutta una serie di ragioni, non ci sono più tornato. Fino a quest'anno. Questo 2015 vedrà Radio41.it, la web radio che ho fondato e che dirigo, accreditata al Festival numero 65. Tornerò a Sanremo con occhi diversi, ma non meno entusiasta di allora.
C'è molta curiosità, quest'anno, riguardo parecchie cose, ma la prima di tutte è la conduzione di Carlo Conti, il presentatore toscano che si è aggiudicato questa grande medaglia di casa Rai dopo aver dato dimostrazione di grande affidabilità, portando sempre a casa ottimi risultati in termini di ascolto nelle trasmissioni che ha condotto.
A dispetto di chi immancabilmente ogni anno si spertica in commenti sprezzanti, convinto ancora oggi che denigrarlo sia segno di distinzione ed anticonformismo, Sanremo rimane ancora l'evento televisivo dell'anno. Sintomo del fatto che il Festival, nonostante tutto, è più forte di tutte le avversità e di tutte le critiche. E' come il panettone, come il campionato di calcio, come la pastasciutta: appartiene alla tradizione di questo Paese e non si potrebbe immaginare l'Italia senza l'annuale kermesse dalla riviera ligure.
Personalmente, ho un grande rapporto con il Festival: lo seguo da che ho memoria e ricordo in primis l'edizione del 1981 (vinse Alice con "Per Elisa"). Da allora non ho mai perso un'edizione. Ma che dico? Non ho mai perso una sola serata. Le ho viste tutte e, contando su una buona memoria, ricordo vincitori, partecipanti e aneddoti di ogni annata di Festival.
Ventiquattro anni fa (1991, quando vinse Cocciante con "Se stiamo insieme") andai a Sanremo per la serata finale. Ero un ragazzino che guardava con occhi incantati quel mondo che fino ad allora aveva visto soltanto in televisione. Poi, per tutta una serie di ragioni, non ci sono più tornato. Fino a quest'anno. Questo 2015 vedrà Radio41.it, la web radio che ho fondato e che dirigo, accreditata al Festival numero 65. Tornerò a Sanremo con occhi diversi, ma non meno entusiasta di allora.
C'è molta curiosità, quest'anno, riguardo parecchie cose, ma la prima di tutte è la conduzione di Carlo Conti, il presentatore toscano che si è aggiudicato questa grande medaglia di casa Rai dopo aver dato dimostrazione di grande affidabilità, portando sempre a casa ottimi risultati in termini di ascolto nelle trasmissioni che ha condotto.
Conti ha il compito di far dimenticare il passo falso di Fazio dell'anno scorso quando, dopo gli ascolti stellari del 2013 , per eccesso di sicurezza, non rinnovò nulla nel 2014, riproponendo la stessa formula. Grave errore: Sanremo 2014 è stato snobbato per noia, oltre che per un cast non particolarmente efficace.
Carlo Conti, però, è come Pippo Baudo: un grande professionista, attento ai dettagli e capace di interpretare i gusti di quella nobile parte degli ascoltatori che si definisce "nazional-popolare" e che è la vera fetta di popolazione da far sintonizzare su RaiUno. Tanto, gli intellettuali non lo guarderanno comunque, salvo poi farlo di nascosto. Se Conti recupera il nazional-popolare, avrà vinto.
Se consideriamo che il cast di cantanti ha il pregio di poter accontentare tutti i palati, dai giovanissimi (Dear Jack, Moreno, Nesli, Annalisa, Chiara, Fragola) ai trenta-quarantenni (Raf, Masini, Irene Grandi, Grignani, Nek, Zilli, Britti, Atzei, Tatangelo), dagli amanti del bel canto (Il Volo, Lara Fabian, Malika Ayane) a chi ama le sorprese (Biggio e Mandelli, Di Michele e Coruzzi), possiamo affermare che ci sono tutte le carte in regola per un grande Festival. Che seguiremo da vicino.
Gianluca Mura
Carlo Conti, però, è come Pippo Baudo: un grande professionista, attento ai dettagli e capace di interpretare i gusti di quella nobile parte degli ascoltatori che si definisce "nazional-popolare" e che è la vera fetta di popolazione da far sintonizzare su RaiUno. Tanto, gli intellettuali non lo guarderanno comunque, salvo poi farlo di nascosto. Se Conti recupera il nazional-popolare, avrà vinto.
Se consideriamo che il cast di cantanti ha il pregio di poter accontentare tutti i palati, dai giovanissimi (Dear Jack, Moreno, Nesli, Annalisa, Chiara, Fragola) ai trenta-quarantenni (Raf, Masini, Irene Grandi, Grignani, Nek, Zilli, Britti, Atzei, Tatangelo), dagli amanti del bel canto (Il Volo, Lara Fabian, Malika Ayane) a chi ama le sorprese (Biggio e Mandelli, Di Michele e Coruzzi), possiamo affermare che ci sono tutte le carte in regola per un grande Festival. Che seguiremo da vicino.
Gianluca Mura
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