Napolitano, per non cambiare
Inviato da radio41 il Sab, 20 Aprile 2013
IL COMMENTO
Rieletto il Presidente uscente. Un Paese incapace di cambiare
Incapaci di cambiare, di dare una svolta ad una situazione immobilizzata. Così, oggi, i nostri rappresentanti hanno rieletto a maggioranza assoluta Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica. E' la prima volta che l'inquilino del Quirinale succede a se stesso, e questo fatto è l'ultimo atto di una crisi profonda che ha logorato definitivamente il nostro Paese. Comunque vada ora, qualunque governo venga messo in piedi, sarà frutto di un accordo dettato dagli interessi di pochi, contro quello di tutti gli altri. Sarà un governo di breve durata, così come lo sarà, presumibilmente, la presidenza bis di Napolitano. Ultimo papocchio in grado di mantenere in vita questa classe politica, travolta dalla propria inettitudine, dalla propria pochezza. Il Pd, in particolare nella figura di Bersani, esce travolto da quest'esperienza. Colui che doveva prendere in mano il governo italiano, si ritrova dimissionario, vittima di una gestione fallimentare. Ondivago: prima Marini, che sia Presidente di tutti e non dispiaccia a Berlusconi. La sua gente non capisce, e Marini è impallinato. Cambio di rotta: si punta su Prodi, che a Berlusconi non piace proprio. Impallinato pure il fondatore stesso del Pd. A testa china, quindi, si chiede il sacrificio del Presidente uscente. Tutto torna nelle sue mani. Mentre Grillo scalpita e promette proteste di piazza. Rimane da chiedersi: il Pd è ancora un partito? O lo sono singolarmente Renzi e poi D'Alema e poi Bersani? Questione che quel partito dovrà risolvere. Come dovrà anche rispondere alla domanda che tanti si pongono: perchè non Rodotà?
Intanto abbiamo di sicuro due mondi distinti, lontani, incomunicabili: quello dentro e quello fuori dal Palazzo. La conservazione è in atto, ultima disperata carta per tenere in vita questo disastro che chiamiamo Seconda Repubblica.
(g.m)
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