Il rebus senza soluzione
Inviato da radio41 il Mar, 9 Aprile 2013
IL COMMENTO
Dopo un mese e mezzo, lo stallo politico permane
Quarantatré giorni sono trascorsi dallo spoglio delle schede delle ultime politiche e la situazione è rimasta immutata: non esiste un governo e non sembrano esserci prospettive di soluzione del rebus politico. Questo a dispetto dei dieci saggi nominati dal Presidente della Repubblica, dei quali si sono perse rapidamente le tracce, alimentando il dubbio che si sia trattato solo di un'operazione volta a prendere tempo. Napolitano, giunto agli ultimi giorni del suo mandato, sembra spinto ancora dal desiderio di trovare la quadra ma, di fatto, è molto probabile che la patata bollente passerà al suo successore al Quirinale.
Mai ci si era trovati in una situazione simile: tre schieramenti di peso elettorale analogo ed incapaci a trovare dei punti di intersezione, stanno bloccando ogni attività parlamentare. Oggi, gli eletti del M5S occuperanno le sedi istituzionali per chiedere l'avvio delle commissioni e quindi dei lavori, nella convinzione che il Parlamento possa funzionare anche senza un governo. Bersani, dal canto suo, si ritrova un partito in ebollizione, con la presenza di numerosi big pronti all'abbraccio con Berlusconi. L'accordo Pd-Pdl sembra dietro l'angolo, a dispetto della volontà del segretario, uscito debolissimo dal flop elettorale, che gli ha negato quella vittoria che credeva di avere in tasca.
Mentre questo accade, le alchimie di palazzo interessano sempre meno ed il Paese è in ginocchio. L'Italia non è più sull'orlo del baratro. Ci è caduta dentro e serve qualcuno (o qualcosa) che possa arrestarne la caduta. Ecco perché ha ragione chi dice che bisogna fare in fretta, che non abbiamo più tempo: è veramente ora che si agisca e si smetta di chiacchierare. Non lo chiede solo l'Europa. Lo chiedono i cittadini di questo infelice Paese. Finiamola con questo balletto che dura da un mese e mezzo e guardiamo avanti, tornando rapidamente al voto, se necessario. Si ripristini subito il Mattarellum: il nuovo inquilino del Quirinale potrà sciogliere le camere come primo atto e riportarci tutti alle urne.
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