Applausi a Fiorello. Alla faccia di quelli che dicevano che il varietà è morto. Nossignori, il varietà è vivissimo, quando è fatto bene. E quello di Fiorello, partito ieri con #ilpiugrandespettacolodopoilweekend, è stato un grande varietà. Chi lo accusa di essere stato un po' ingessato e scontato, probabilmente sta cavillando sui piccoli difetti di uno show praticamente perfetto. E' incredibile come lo showman sia riuscito (pur riposandosi dal 2004) a rimanere sul palco tre ore di fila senza mai perdere un colpo. C'erano Giorgia e i Negramaro, ma è stato sempre Fiorello il traino della situazione. Bravissimo, scoppiettante, inarrestabile. E 9 milioni 796 mila spettatori (con uno share del 39.18%) sono a testimoniare che c'era bisogno di un gran ritorno del varietà, di una televisione che ammicca ai tempi andati, ai grandi spettacoli Rai. Una televisione che, per qualche ora, non parli di politica, di crisi economica o di cronaca nera ma, piuttosto, ci regali un po' di evasione. Bentornato, Fiore.
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